È tanta l’amarezza per il secondo anno consecutivo senza i riti che hanno scandito per generazioni la Settimana santa. Ecco cosa accadeva nelle strade della cittadina vibonese. Una poesia per ricordare
Durate la rivolta di Reggio Calabria i collegamenti ferroviari e marittimi da e per la Sicilia si interrompevano a Vibo Marina. E dal porto partivano i traghetti per Messina
Da aprile a settembre il territorio vibonese divenne teatro di guerra: i bombardamenti su Vibo Marina, la strage di Mileto, la fine dell’aeroporto “Luigi Razza”, lo sbarco degli Alleati
Un’isola emersa dal nulla al centro del Mediterraneo e scomparsa dopo pochi mesi così come era spuntata. Nell’arco della sua breve vita, l’accesa contesa per il suo possesso tra inglesi, francesi e Regno delle Due Sicilie.
Un curioso episodio, degno di “Don Camillo e Peppone”, accadde a Vibo Valentia durante la campagna elettorale del 1948 nel momento in cui la religione era motivo di aperto scontro politico.
Nel 1561 le comunità evangeliche residenti nel Cosentino furono colpite da una sanguinosa repressione. Fu la “notte di San Bartolomeo italiana”: oltre 2000 seguaci di Valdo furono massacrati in nome dell’intolleranza religiosa.