L’inchiesta contro il clan La Rosa di Tropea prova a far luce sull’uso illecito di telefonini in carcere da parte dei boss detenuti dell’omonima consorteria
Denaro in contante, cesti natalizi, pizze, arancini e pasticcini recapitati al capobastone in carcere, munito di telefonino, mentre la moglie Tomasina Certo avrebbe gestito l’intera contabilità della famiglia