giovedì,Aprile 25 2024

I fondali di Capo Vaticano scrigno di biodiversità, presentato il progetto di tutela – Video

L’associazione Amici del mare chiamata ad attuare l’intervento, finanziato dalla Regione con 120mila euro, che si prefigge di fare dell’area Sic un polo di attrazione dal punto di vista biologico e naturalistico

I fondali di Capo Vaticano scrigno di biodiversità, presentato il progetto di tutela – Video

di Erica Cunsolo

L’avvio del progetto ambientale “Puliamo il mare”, sull’area Sic “Fondali di Capo Vaticano”, promosso da Amici del mare – Capo Vaticano, e presentato sabato scorso a Ricadi nella sede dell’associazione ambientalista, ha focalizzato l’attenzione sulle attività di salvaguardia ambientale che si andranno a realizzare nello specchio di mare antistante la rinomata località turistica. Numerosi e qualificati gli interventi, moderati dalla giornalista Concetta Schiariti. Dopo i saluti del presidente Antonio Giuliano, quello del coordinatore tecnico del progetto Dario Giuliano, del presidente sezione Vibo Valentia Wwf, Angelo Calzone, del ricercatore Cnr-Isac di Cosenza, Ivano Ammoscato e del consulente tecnico e supervisore dei progetti Por aree marine protette, Lello Greco, intervenuto per conto della Regione Calabria. Il progetto finanziato dalla Regione, nell’ambito del Por Calabria Fesr-Fse 2014/2020 Piano di Azione 6.5.A.1 Sub azione 2 “Conservare, ripristinare e tutelare gli habitat e le specie di Rete Natura 2000”, del valore di 120.000 euro, prevede entro dicembre 2019 la realizzazione di 3 distinti interventi: acquisto e posizionamento di boe marine con relative catenarie; pulizia dei fondali marini dell’area tramite individuazione, classificazione e rimozione dei rifiuti; attività informativa alla cittadinanza e agli studenti delle scuole primarie del territorio. L’Associazione nel 2017 ha partecipato all’Avviso pubblico del Dipartimento Ambiente Settore 5 della Regione Calabria, risultando una delle beneficiarie del finanziamento ed ha sottoscritto nel novembre 2018 convenzione con la Regione per la realizzazione dell’intervento, previa acquisizione di nullaosta da parte della Marina militare italiana e di autorizzazione da parte del Comune di Ricadi.

«Il progetto che parte in questo mese – si legge in un resoconto -, nasce dalla volontà di promuovere una maggiore conoscenza dei “Fondali di Capo Vaticano” non solo per la loro valenza paesaggistica ma per sensibilizzarne la conservazione e tutela anche con la messa in atto di azioni di buone pratiche, ambientalmente compatibili, per perseguire l’obiettivo primario dell’avviso pubblico regionale: conservazione, ripristino e tutela delle aree Sic Rete Natura 2000». Il progetto nel suo complesso prevede anche l’acquisto di un drone sottomarino, di un drone aereo, per poter nel tempo monitorare lo stato dei fondali e di un piccolo battello spazzamare per la raccolta dei rifiuti superficiali galleggianti. Il campo boe, che verrà posizionato sul perimetro esterno dell’area Sic per segnalarla e tutelarla, è stato dedicato al compianto professor Roberto Minervini, biologo marino di chiara fama internazionale, professore di biologia marina all’Università della Tuscia e professionista innamorato di questi luoghi e della Calabria, che tanto ha contribuito negli anni scorsi ad attività di tutela e salvaguardia del mare calabrese, collaborando anche con l’associazione in varie iniziative, tra cui il ripopolamento delle acque, antistanti la Costa degli Dei, con giovanili di astice mediterraneo.

Dopo l’intervento dell’ingegner Giuliano, che ha illustrato le varie fasi realizzative dell’intervento, il presidente del Wwf Calzone ha illustrato la sinergia collaborativa che questo progetto prevede tra le due associazioni, sia nella realizzazione di interventi informativi presso le scuole primarie del territorio con incontri che verranno svolti nei mesi di settembre-ottobre nonché nella attività di smaltimento rifiuti, che risulteranno dalla pulizia dei fondali. Lello Greco ha sottolineato la qualità e la forte valenza ambientale del progetto, oltre la sua collocazione come best practice nell’ambito di quella sinergia che dovrebbe nascere tra amministrazioni locali e associazioni di volontariato operanti sui territori, anche nell’ottica della rivoluzione che sta per investire il terzo settore, per affrontare uno dei problemi, se non il problema, dei prossimi anni che riguarderà la salvaguardia e la tutela dell’ambiente e proprio la info-formazione presso le nuove generazioni sarà strumento fondamentale. A seguire Ammoscato del Cnr, che nel lodare la pregevole iniziativa, ha sottolineato come azioni di questo genere possano avere anche sviluppi interessanti dal punto di vista scientifico e del monitoraggio ambientale, immaginando ad esempio come il campo boe “Roberto Minervini” potrebbe essere in futuro, fruendo di nuovi finanziamenti pubblici regionali, una base ideale per l’installazione di strumentazione scientifica per il monitoraggio del clima, dell’atmosfera e del moto ondoso. «La presentazione – conclude la nota – è stata un momento interessante che ha catturato l’attenzione della platea testimoniando che, con impegno e caparbietà, anche progetti complessi possono essere messi in campo e realizzati da gruppi di cittadini che hanno a cuore il proprio territorio, che lo amano e che cercano di tutelarlo. Un piccolo passo per aiutare a conservare, ripristinare e tutelare il nostro ambiente nella fattispecie un’area come quella dei fondali di Capo Vaticano, internazionalmente riconosciuta, per la sua bellezza paesaggistica e la sua valenza ambientale».

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