giovedì,Marzo 28 2024

A Ricadi una giornata dedicata al rispetto dell’ambiente – Video

“Chi ama la spiaggia la tratta con i guanti”, è l’iniziativa promossa dal circolo Legambiente, per ripulire la suggestiva spiaggia di Formicoli

A Ricadi una giornata dedicata al rispetto dell’ambiente – Video
A Ricadi la campagna di Legambiente "Spiagge pulite"

Torna la campagna “Spiagge e fondali puliti” giunta alla XXXIII edizione. “Chi ama la spiaggia la tratta con i guanti” lo slogan della manifestazione che ha fatto tappa in uno degli scorci più suggestivi della Costa degli dei, la spiaggia di Formicoli a Santa Domenica di Ricadi. Armati di guanti e sacchetti un centinaio di studenti dell’Istituto Comprensivo ha ripulito il litorale per poi assistere all’esercitazione in mare dell’unità cinofila formata da Mony, Margot e Siria, tre femmine di labrador della SICS (Scuola Italiana Cani da Salvataggio) che insieme ai loro conduttori Angela Schipani, Cristian Ferlizzi e Francesco Santise hanno simulato un salvataggio in mare tra gli applausi e lo stupore degli studenti. [Continua in basso]

«Eccoli i nostri eroi a quattro zampe», ripete Francesco Santise indicando la sua inseparabile e fidata Siria. «Ogni estate pattugliamo le spiagge libere. Lo scorso anno a Soverato – ricorda – abbiamo tratto in salvo due ragazzi di 16 anni che trascinati dalla corrente non riuscivano a rientrare a riva. Siria ha sentito le urla e ha cominciato ad abbaiare. In pochi secondi eravamo in mare e li abbiamo salvati».

Presenti gli uomini della Capitaneria di porto di Vibo Marina e il presidente del circolo di Legambiente di Ricadi Franco Saragò che ha illustrato i dati allarmanti della recente indagine Beach Litter 2022. Su 53 spiagge di 14 regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Veneto) sono stati censiti un totale di 44.882 rifiuti in un’area totale di 271.500 mq. Una media di 834 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia, vale a dire 8 rifiuti ogni passo.

«La plastica – continua Saragò – è il materiale più comune, seguito da oggetti di metallo, carta e cartone, dai prodotti usa e getta e dai cotton fioc gettati nel water finiscono direttamente in mare. Questo vuol dire che c’è ancora tanto da fare. Bisogna educare la popolazione al rispetto dell’ambiente, ecco perché partiamo dai più piccoli», conclude l’ambientalista. 

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