Pini di piazza Salvemini, l’avvocato del Wwf Vibo: «Comune mistifica la realtà, alberi abbattuti senza i test obbligatori di stabilità»
Il legale dell'associazione ambientalista replica a Palazzo Luigi Razza: «Il Tar non ha mai dato il via libera per raderli al suolo»

I pini abbattuti nell’ambito dei lavori di rifacimento di piazza Salvemini, a Vibo Valentia, continuano ad alimentare il dibattito in città. Così, dopo la replica al Comune del responsabile vibonese del settore conservazione del Wwf, Pino Paolillo, è giunto l’intervento dell’avvocato Alessandro Caruso Frezza, procuratore speciale del Wwf – Vibo Valentia e presidente facente funzioni di Italia nostra – Vibo Valentia. In particolare, il contributo del legale fa seguito alla posizione di palazzo Razza che, con una lunghissima nota stampa, aveva giustificato il taglio di 14 alberi perché presentavano un «rischio estremo, con una propensione al ribaltamento elevata». A replicare, a stretto giro, ci aveva pensato già il naturalista Paolillo che aveva ribattuto: «Sono diventati pericolosi dopo che i lavori di riqualificazione hanno danneggiato l’apparato radicale». Quindi l’intervento integrale del legale Caruso Frezza.
La nota integrale dell’avvocato Caruso Frezza
«Scrivo ancora quale avvocato del Wwf – Sezione di Vibo Valentia (nel procedimento pendente dinanzi al Tar Catanzaro avverso l’ordinanza del sindaco in forza della quale si è avuto, il 21 maggio scorso, l’abbattimento dei pini di piazza Salvemini) e quale presidente facente funzioni di Italia nostra, sezione di Vibo Valentia. Lo faccio allo scopo di replicare a ciò che il Comune di Vibo Valentia ha diffuso ieri per “giustificare” l’abbattimento di quegli alberi. Trattasi, quella veicolata dal Comune, di una versione mistificante dei fatti e di parole ancora non veritiere, che rendono il concetto conclusivo di quel comunicato stampa (“Facta, non verba (fatti, non parole), l’amministrazione comunale continua ad agire nel pieno rispetto delle normative e delle perizie tecniche, garantendo la sicurezza dei cittadini e la corretta gestione del bene pubblico. Il nostro operato è sempre guidato dalla responsabilità e dalla trasparenza”) l’ennesima presa in giro per noi tutti semplici cittadini. È necessario ripristinare la verità, pur non potendo più rimettere “in piedi” gli alberi abbattuti, partendo proprio dalle parole “vere” dette e scritte. Ecco le testuali parole della dirigente Ing. Lorena Callisti all’atto del conferimento dell’incarico (il 5.12.2024) al dott. Luca Rotiroti: “Affidare ad un operatore economico esterno in possesso dei requisiti necessari i servizi afferenti le indagini e gli accertamenti tecnici necessari per valutare la stabilità degli alberi di pino siti nell’area di piazza Salvemini anche mediante indagine fitostatica con metodo vta “Visual Tree Assessment” e indagine tramite metodologia Sim (pulling test) in osservanza a quanto indicato dal “Protocollo Isa sulla Valutazione di stabilità degli alberi”.
Ecco le testuali parole del dott. Rotiroti nella sua perizia del 18.02.2025: “Il lavoro di cui in oggetto tratta di una Valutazione visiva dell’albero (Vta)” ed ecco ancora le sue parole: “L’analisi non deve essere obbligatoriamente integrata da prove strumentali”, quando, negli atti dinanzi al Tar, gli fu contestato di non avere effettuato la prova strumentale di trazione statica con metodo Sim (pulling test) prescritta nel contratto di incarico. Ecco cosa risulta, in relazione al nominativo del dott. Rotiroti, dall’elenco dei possessori delle certificazioni etw e/o ett, cioè le certificazioni che devono necessariamente aversi per procedere secondo “Protocollo Isa sulla Valutazione di stabilità degli alberi”: nulla. Ecco, nel loro senso, le parole dell’avvocato Maristella Paolì per il Comune di Vibo Valentia dinanzi al Tar, durante l’udienza del 19.03.2025: “Il Comune ha dato già incarico al dott. Logiudice di fare gli accertamenti strumentali pulling test e non abbatterà alcun albero prima“. Ecco le parole del Tar nell’ordinanza cautelare interlocutoria emessa il 19.03.2025 con contestuale fissazione dell’udienza per il 2 luglio 2025: “Impregiudicati i più opportuni approfondimenti che si potranno avere in sede di delibazione del merito, non vi è motivo di dubitare, sulla base della documentazione resa in seguito alla costituzione del Comune, nonché delle rassicurazioni fornite in sede camerale dalla stessa Amministrazione, che l’eventuale abbattimento, nelle more, avverrà per motivi di stretta necessità legati alla sicurezza pubblica ed alla tutela della pubblica incolumità”.
Ecco i (tristi) fatti: il Comune ha abbattuto gli alberi di piazza Salvemini senza aver fatto effettuare l’accertamento pulling test, cui era obbligato per contratto il dott. Rotiroti, senza avere indicato “i motivi di stretta necessità” e, quindi, senza avere prestato osservanza all’ordinanza del Tar, il quale, appunto, avendo scritto “l’eventuale abbattimento”, avendo fissato l’udienza del 2 luglio per “i più opportuni approfondimenti” e avendo subordinato quell’eventuale abbattimento a “motivi di stretta necessità”, chiaramente non disse e non volle che il Comune li avrebbe potuti abbattere a suo piacimento, così come ha fatto il 21 maggio scorso, a colpi di ruspa. Penso che ora sia chiara la verità delle parole e dei fatti. Ovvero la perpetrata e continuata mistificazione del Comune, il quale neanche dice che nel progetto Pnrr di piazza Salvemini nessuno albero dei 18 preesistenti era previsto che venisse abbattuto».