lunedì,Maggio 6 2024

Sant’Onofrio, l’opposizione: «Sì all’eco-distretto, no alla discarica»

La proposta dei consiglieri di centrodestra: «Non vogliamo che il nostro territorio si trasformi in una pattumiera». Chiesta la convocazione di un consiglio comunale aperto

Sant’Onofrio, l’opposizione: «Sì all’eco-distretto, no alla discarica»
Il Comune di Sant'Onofrio

Si arricchisce di nuovi spunti il dibattito che da giorni ormai ruota attorno alla questione rifiuti, e per quel che riguarda il Vibonese, alla realizzazione dell’eco distretto di Sant’Onofrio. Stavolta intervengono proprio i consiglieri comunali del centro alle porte del capoluogo. Pietro Lopreiato e Paolo Riga, esponenti di opposizione, di area centrodestra, incalzano l’amministrazione guidata da Onofrio Maragò: «Il sindaco e la sua maggioranza parlino in modo chiaro e definitivo al popolo santonofrese. Questo gruppo consiliare di opposizione – si legge in una nota – chiede che venga stabilita nell’immediatezza una data per un consiglio comunale aperto all’insegna della democrazia e della trasparenza. La gente di Sant’Onofrio deve sapere cosa cambierà sul proprio territorio, non saremo proprio noi a chiedere di fermare il mondo ma, sicuramente, pretendiamo che l’amministrazione comunale di maggioranza lo faccia girare nel verso giusto!».

Il timore dei due consiglieri del gruppo “Per Sant’Onofrio” è il medesimo già palesato da altri amministratori del Vibonese, come i sindaci di Stefanaconi e Filogaso, Salvatore Solano e Massimo Trimmeliti, ovvero che si stia cercando «solo un posto dove conferire l’immondizia del territorio calabrese e non solo». In ogni caso, Lopreiato e Riga si dicono convinti che qualcosa bisogna pur fare: «Siamo pronti ad una nostra proposta responsabile». Eccola: «Crediamo sia necessario intervenire con urgenza alla realizzazione del solo eco distretto, metterlo a regime e poi, per quel poco che dovrà essere conferito in discarica, valutare tutti gli aspetti economici ed ambientali della realizzazione di una nuova discarica o il trasferimento in un termovalorizzatore esistente. Lungi da noi pensare che una sola discarica possa sopperire alle necessità regionali e non solo, non permetteremo che il nostro paese – concludono – diventi solo una raccolta di rifiuti. Sì al progresso ma senza veleni!».

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