martedì,Aprile 23 2024

Dal porto e dal nuovo ospedale riparta una speranza per la città

Queste due grandi opere sono la vera, e forse l'unica, condizione per rimettere in gioco lo sviluppo ed il futuro del territorio. Il porto ha l'Autorità, l'ospedale ha il finanziamento, quello che non si ha è ben altro.

Dal porto e dal nuovo ospedale riparta una speranza per la città

Una città ed un territorio che potrebbero riprendere le loro sembianze di modernità e di prospettiva sociale ed economica. Il tutto nella sfida di due grandi opere strategiche: il porto ed il nuovo ospedale. Dopo lunghi anni di paresi politica e di discernimenti di scienza mercantile locale, che hanno ridotto ad una nullità il valore portuale dello scalo di Vibo Marina, si è venuta a determinare una delle più rilevanti opportunità per il futuro del nostro territorio.

La riforma del sistema portuale e della sua logistica offre alla Calabria ed a Vibo Valentia le fattive condizioni per rilanciare una vera economia del mare, in una strategica area del corridoio Mediterraneo. Il decreto sul nuovo sistema delle Autorità Portuali, in fase di conversione, che attribuisce a Gioia Tauro l’intero ambito dei porti regionali, con l’inclusione di Messina e Tremestieri, toglie dall’isolamento e dalle visioni localistiche i piccoli porti e ne conferisce una governance con funzioni pubbliche di programmazione e pianificazione territoriale dell’ambito portuale, nonché di indirizzo, coordinamento e controllo sulle attività svolte.

I reali presupposti per dare al porto di Vibo Marina una espansione economica e produttiva nei due potenziali settori: quello mercantile, legato al retroporto ed ai servizi delle attività industriali e manifatturiere e quello turistico, sviluppando interessi e funzionalità nella croceristica. Una grande scommessa, che sarà quella di superare una città con il porto e di progettare una città dentro il porto, comprendente i servizi, le professionalità e le qualità insediative ed ambientali del sistema urbano.

Alla pari importanza si caratterizza la strategica opera del nuovo ospedale provinciale. Una struttura fondamentale i cui lavori di costruzione potrebbero liberare ingenti economie pluriennali e definire il completamento di un nosocomio ad efficientamento delle attività sanitarie sul territorio. Una nuova e moderna struttura che quadruplica la capienza dei posti letto, ottimizzando l’utilizzo del personale e scongiurando le migrazioni sanitarie ed i rischiosi ricoveri in barella.

Darà una dimensione organizzativa e gestionale per accrescere la qualità e l’offerta sanitaria a tutto beneficio dei pazienti e delle tante professionalità che ci lavorano. Certamente la strada è tutta in salita e nessuno ci regalerà facilmente nulla. I continui rinvii nell’avvio dei lavori accrescono la generale sfiducia verso le Istituzioni, che troppo spesso mancano degli impegni e delle responsabilità assunte.

Ovviamente, come Cgil ci aspettiamo le opportune chiarificazioni da parte della Regione e dallo stesso presidente Oliverio, avendo anche a considerare quanto, tuttavia, è mancato nei livelli locali, che ancor più dovrebbero avere la consapevolezza di attenzionare e prodigare i bisogni del territorio. Queste due grandi opere sono la vera, e forse l’unica, condizione per rimettere in gioco lo sviluppo, la speranza ed il futuro del territorio. Il porto ha l’Autorità, l’ospedale ha il finanziamento, quello che non si ha è ben altro.

*Segretario provinciale Cgil

top