martedì,Aprile 23 2024

Concessione alla Cadi srl di Cascasi, il Tar boccia il Comune di Vibo

I giudici accolgono il ricorso dell'imprenditore ed annullano il provvedimento del dirigente Filippo Nesci che aveva negato le autorizzazioni ad una struttura per la nautica da diporto

Concessione alla Cadi srl di Cascasi, il Tar boccia il Comune di Vibo

Annullato dalla prima sezione del Tar il provvedimento del Comune di Vibo – datato 11 novembre 2016 – con il quale il dirigente Filippo Nesci e la responsabile del procedimento, architetto Giuseppina Eulilli hanno archiviato la domanda della società Cadi dell’imprenditore di Francesco Cascasi (con sede a Cessaniti) volta al rilascio della concessione demaniale marittima necessaria alla realizzazione di una struttura dedicata alla nautica da diporto presentata il 17 ottobre del 2000. Il Comune aveva negato il rilascio della concessione per asserita carenza documentale. Dopo un lungo iter, la Cadi srl aveva ottenuto l’approvazione del progetto preliminare ed era in attesa della valutazione del progetto definitivo, per come anche disposto già dal Tar che aveva riscontrato l’illegittimità dell’inerzia procedimentale successiva alla prima fase. I giudici amministrativi chiariscono in sentenza che la valutazione del progetto preliminare e quindi del procedimento di concessione di beni del demanio marittimo per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto deve essere fatto in Conferenza di servizi. Nel caso di specie, dopo l’approvazione del progetto preliminare presentato dalla Cadi s.r.l., lo stesso Tar con sentenza del 2016 aveva chiarito che vi era “l’onere di adire le amministrazioni interessate gravante sulla pubblica amministrazione procedente e competente all’indizione della Conferenza di servizi”, quindi sul Comune di Vibo Valentia. “L’ente locale, in spregio alla previsione normativa di necessaria decisione in Conferenza dei servizi, ha invece – sottolinea il Tar – illegittimamente e in via unilaterale adottato il rigetto dell’istanza per mancata produzione della documentazione”. Una procedura illegittima, quindi, poiché il Comune “doveva piuttosto convocare la Conferenza dei servizi e in quella sede rappresentare la carenza documentale al fine della valutazione plurima”. Per i giudici amministrativi, dunque, l’asserito mancato deposito della documentazione necessaria da parte della Cadi srl poteva al limite costituire “causa di rigetto dell’istanza formulata” ma non certo causa di “rinvio o sospensione sine die della procedura volta ad ottenere la concessione demaniale marittima per la realizzazione della struttura dedicata alla nautica da diporto”. Per tale motivo, il ricorso della Cadi srl di Francesco Cascasi, società difesa dinanzi al Tar dall’avvocato Giuseppe Altieri, è stata accolto con l’annullamento dei provvedimenti del Comune di Vibo Valentia (assistito dall’avvocato Maristella Paolì) il quale è stato condannato pure alla rifusione delle spese di lite. LEGGI ANCHE: VIDEO| Tarsu record sui pontili, i titolari: «Costretti a chiudere da una tassa ingiusta»

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