sabato,Aprile 20 2024

Basso Profilo, per l’ex assessore regionale Talarico chiesti 8 anni di reclusione

È accusato di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso e corruzione elettorale. Richiesta di condanna anche per il notaio Rocco Guglielmo

Basso Profilo, per l’ex assessore regionale Talarico chiesti 8 anni di reclusione
Francesco Talarico

Otto anni di reclusione. È questa la pena invocata dal pubblico ministero nei confronti di Francesco Talarico, assessore al Bilancio della Regione Calabria e coinvolto nell’operazione della Dda di Catanzaro denominata “Basso Profilo“. Il politico lametino è accusato di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso e corruzione elettorale.

L’indagine è scattata nel gennaio scorso su impulso della Dia, della polizia, dei carabinieri e della Guardia di finanza coinvolgendo amministratori locali, imprenditori, politici e professionisti che avrebbero favorito clan crotonesi tra i quali quello guidato da Nicolino Grande Aracri, Giovanni Trapasso e Alfonso Mannolo. Sei anni sono stati chiesti per il notaio di Catanzaro Rocco Guglielmo, accusato di falso ideologico e trasferimento fraudolento di valori. Secondo la Procura avrebbe avuto un ruolo nella creazione di società “cartiere”, da intestare a soggetti prestanome, strumentali all’attività di fatturazione per operazioni inesistenti e di autoriciclaggio. Secondo le ipotesi dell’accusa, l’assessore Talarico avrebbe fatto parte del sodalizio guidato dall’imprenditore Antonio Gallo, ritenuto dagli inquirenti contiguo ai clan del Crotonese. Il gruppo sarebbe riuscito a mettere le mani su ingenti risorse pubbliche, infiltrandosi negli appalti delle amministrazioni non solo locali. In cambio Talarico avrebbe potuto contare sull’appoggio elettorale alle elezioni politiche del 2018.
Gli altri imputati per i quali sono state formulate richiesta di condanna sono Tommaso Rosa, accusato di essere stato il riferimento operativo della ‘ndrangheta di Roccabernarda, legato al capo del “locale” Antonio Santo Bagnato, per il quale sono stati chiesti 20 anni; Rodolfo La Bernarda, accusato di traffico di influenze illecite aggravato dal metodo mafioso e corruzione (8 anni ed 8 mesi); Carmine Falcone, accusato di associazione mafiosa quale organizzatore dell’articolazione mafiosa denominata “locale di San Leonardo di Cutro” (16 anni) e Antonino Pirrello, titolare della società Puliservice, accusato di essere stato il promotore di un’associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso (6 anni).
L’assoluzione é stata invece chiesta per Luciano Basile, amministratore delegato della Sicurtransport spa, società di vigilanza privata con sede in Sicilia, che era accusato di traffico di influenze illecite.

Queste le altre richieste di condanna: Luigi Alecce (4 anni); Annarita Antonelli (3 anni); Giuseppe Bonofiglio (14 anni); Rosario Bonofiglio (5 anni); Pierpaolo Caloiro (4 anni); Concetta Di Noia (14 anni); Giulio Docimo (4 anni); Matteo Femia (2 anni); Domenico Iaquinta (8 mesi); Francesco Luzzi (4 anni); Santo Mancuso (1 anno e 4 mesi); Francesco Mantella (8 anni e 8 mesi); Vittoria Rosa (5 anni); Giuseppe Truglia (9 anni e 4 mesi); Pino Volpe (3 anni e 4 mesi); Eugenia Curcio (5 anni e 4 mesi); Antonio Grillone (6 anni); Giuseppe Mangone (7 anni).

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