giovedì,Aprile 25 2024

Narcotraffico internazionale: operazione “Ossessione”, 12 condanne in appello

Regge anche in appello l’impalcatura accusatoria ma le pene vengono ridimensionate. Diversi i vibonesi coinvolti

Narcotraffico internazionale: operazione “Ossessione”, 12 condanne in appello
La Corte d'Appello di Catanzaro

Sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro per il processo celebrato in primo grado con rito abbreviato nato dall’operazione “Ossessione” contro il narcotraffico internazionale.
Questo il verdetto del giudice distrettuale, Matteo Ferrante: 2 anni e 8 mesi per Giuseppe Accursio (cl. ’53, nativo di Licata), residente a Mariano Comense (4 anni e 8 mesi in primo grado, pena concordata in appello, con revoca della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni); 6 mesi Giovanni Battaglia, di 34 anni, di Nicotera, con l’esclusione dell’aggravante mafiosa (8 mesi in primo grado); 2 anni e 8 mesi e 30mila euro di multa Daniele Bosco (5 anni in primo grado); 2 anni e 8 mesi Gianfranco Carugo, 71 anni, di Cerro Maggiore (Mi) (4 anni e 10 mesi in primo grado); 10 anni Francesco Ceravolo, di 67 anni, di Busto Arsizio (Va) (20 anni in primo grado); 2 anni e 8 mesi Carlo Cuccia, 40 anni, di Tradate (Va), residente a Venegono Superiore (Va),(5 anni in primo grado); 4 anni per Gina Alessandra Forgione, venezuelana, domiciliata a Milano (6 anni e 2 mesi in primo grado); 4 anni e 6 mesi per Giorgio Mariani, di 53 anni, originario di Genga (An), ma residente a Milano (9 anni e 8 mesi in primo grado); 4 anni e 4 mesi per Ivo Menotta, di 41 anni, di Tradate (10 anni e 2 mesi in primo grado); un mese per Emanuele Mancuso, di 33 anni, di Nicotera, attuale collaboratore di giustizia (3 mesi in primo grado); 4 mesi per Pantaleone Perfidio, di 33 anni, di Nicotera, esclusa l’aggravante mafiosa (8 mesi in primo grado); 9 anni e 6 mesi Tonino Mazzaferro, di 43 anni, di Siderno, residente a Cermenate (Co) con revoca della libertà vigilata per tre anni (20 anni in primo grado). Non doversi procedere, infine, nei confronti di Santo Tucci, 64 anni, di Milano, per morte del reo (3 anni e 10 mesi in primo grado). [Continua in basso]

Emanuele Mancuso

Associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti i reati, a vario titolo, contestati. Ad occuparsi dello scarico dello stupefacente in Italia sarebbero stati i Costantino (Salvatore, Giuseppe e Fabio) di Nicotera, – che non hanno scelto il rito abbreviato – facendola uscire dai porti e dagli aereoporti. Ruolo di spicco nell’organizzazione anche quello di Giuseppe Campisi di Nicotera, da poco ritornato in libertà dopo aver scontato 30 anni di reclusione per omicidio. Sarebbe stato il referente del clan Mancuso in Lombardia. In tale contesto, le indagini hanno fatto registrare come i vibonesi siano in affari anche con esponenti legati al clan dei Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica, da anni trapiantati nel milanese e nel comasco, in grado di smistare importanti quantità di narcotico in Lombardia. 

Nel collegio di difesa dell’operazione “Ossessione” figurano gli avvocati: Giuseppe Bagnato per Tonino Mazzaferro e Giuseppe Accursio; Giovanni Vecchio, Alessandra Silvestri, Francesco Sabatino, Guido Contestabile, Giuseppe Spinelli, Pietro Chiappalone, Francesco Capria, Leopoldo Marchese.

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