venerdì,Aprile 19 2024

Via dall’inferno della baraccopoli di San Ferdinando, altri dieci migranti in arrivo a Mileto

Saranno ospitati dal Cas gestito dalla cooperativa Abigail nell’ambito del progetto Sprar attivato dal Comune. Si vanno ad aggiungere a quelli partiti ieri e giunti anche nel Vibonese  

Via dall’inferno della baraccopoli di San Ferdinando, altri dieci migranti in arrivo a Mileto

Dieci migranti provenienti dalla baraccopoli di San Ferdinando saranno a breve trasferiti nel Cas gestito dalla cooperativa Abigail nell’ambito del progetto Sprar del Comune di Mileto. Un trasferimento effettuato con procedura d’urgenza dopo che numerosi rifugi di fortuna sono andati distrutti nell’incendio costato la vita al 29enne senegalese Moussa Ba. I migranti in partenza oggi alla volta di Mileto fanno parte di un gruppo di 30 persone (parte dei quali raggiungeranno Isola Capo Rizzuto) e vanno ad aggiungersi ai 20 migranti partiti ieri sera e destinati anche ai centri d’accoglienza del Vibonese, sempre a Mileto. Si tratta di braccianti stanchi di vivere nelle “baracche della morte” nel ghetto di San Ferdinando dal quale ormai si fugge. Il numero dei residenti è sceso – dicono i responsabili dell’ordine pubblico – anche perché la raccolta delle arance è quasi giunta al termine e molti nelle prossime settimane si trasferiranno in altre regioni per trovare lavoro nella raccolta dell’uva o dei pomodori. Gli stanziali che resteranno qui saranno veramente pochi. La Prefettura di Reggio Calabria in queste ore è impegnata a trovare soluzioni abitative diffuse su tutto il territorio: una delle soluzioni sulle quali si punta per superare i campi di domicilio dei migranti. Nella mattinata di oggi tra le tende e le baracche alcuni mediatori della Flai Cgil hanno lavorato in tal senso. Le indagini per fare luce sull’ultimo incendio continuano con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi. Gli agenti della Polizia lavorano nel riserbo con l’obiettivo di capire se l’origine delle fiamme che si sono portate via un’altra vita sia dolosa o accidentale, a causa di uno dei tanti fuochi che i migranti accendono nella notte per riscaldarsi. 

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