venerdì,Marzo 29 2024

Vive a Milano e regala la sua casa di Joppolo ai migranti: «Basta morti»

L'appello della signora Lucia Cocciolo che si rivolge al Vibonese.it: «Aiutatemi a dare una mano a quei ragazzi, non possiamo assistere inermi»

Vive a Milano e regala la sua casa di Joppolo ai migranti: «Basta morti»

A San Ferdinando il fuoco ha spento una vita ma non la speranza. Perché c’è ancora chi ci crede, in un mondo migliore. Perché c’è ancora chi è stanco di vedere «dei ragazzi che muoiono bruciati». Perché c’è ancora chi, come Lucia Cocciolo, joppolese trapiantata a Milano da 40 anni, è capace di gesti che solo a pensarli viene difficile. Ed invece la signora Lucia fa sul serio. «Ho una casa nel centro di Coccorino, non è un granché, va sistemata un pochino, ma è una casa. Non una baracca dove rischi la vita, dove ti addormenti la sera e la mattina non sai se ti ritrovi carbonizzato». Cosa vuole farci con questa casa la signora Lucia? Lo spiega lei: «La voglio dare a quei ragazzi africani, non la uso ormai dal 2010. È un peccato». Un gesto fuori dal comune, che suscita quasi perplessità nell’interlocutore. Quando le chiediamo in che senso voglia «dare» quella casa, Lucia è ancora più esplicita: «La regalo, la voglio regalare. Voglio andare da un notaio e regalarla a chi la vorrà». E lo dice con un contegno e un senso del pudore da far riflettere, specie quando sottolinea, quasi a discolparsi, che «è un po’ vecchia, non sto cedendo chissà quale bene, però è pur sempre un tetto». Ci invita anche ad andare a vederla: «Sarà un centinaio di metri quadrati, io credo che 5 o 6 persone possano starci tranquillamente. Tenerla chiusa e vuota, mentre a due passi da lì la gente muore, è davvero un peccato, non possiamo assistere senza fare niente». La casa ha pure un terreno intorno: «Ci sono almeno 10 piante d’ulivo, un ricovero per attrezzi, la legna da ardere nel camino. Il terreno però – precisa col solito contegno – non posso regalarlo, perché per me ha un valore affettivo irrinunciabile. Ma lo do comunque in comodato, è dotato di impianto idrico, la famiglia che ci andrà a vivere potrà anche coltivare un orto».

Si rivolge a noi, Lucia Cocciolo, perché da queste parti non le è rimasto più nessuno a parte uno zio molto anziano. «Avevo provato a chiamare il Comune di Joppolo, ma neanche mi rispondono. Chiedo aiuto a voi per farvi portavoce di questa esigenza. È da un po’ che ci penso, non posso stare ancora ad attendere un’altra vittima, un altro ragazzo che muore carbonizzato. Mi piange il cuore». E così, mentre chi dovrebbe darsi una mossa troppo spesso sta a guardare, la gente comune si muove. Lucia Cocciolo è pronta a regalare la sua casa, centinaia di famiglie ne avrebbero bisogno. Ora tocca alle istituzioni fare la loro parte.

LEGGI ANCHEVia dall’inferno della baraccopoli di San Ferdinando, altri dieci migranti in arrivo a Mileto

Incendio alla baraccopoli di San Ferdinando, migranti trasferiti anche nel Vibonese – Video

top