mercoledì,Aprile 24 2024

Aggressione al sindaco di Dasà, il gip: «Giovani con propensione alla violenza fuori dal comune»

Il giudice convalida gli arresti domiciliari per i quattro ragazzi di Acquaro protagonisti di una giornata di ordinaria follia con insulti e minacce pure nei confronti dei carabinieri

Aggressione al sindaco di Dasà, il gip: «Giovani con propensione alla violenza fuori dal comune»
Il Tribunale di Vibo Valentia

Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Del Vecchio, ha convalidato i fermi dei tre giovani accusati dell’aggressione nei confronti del sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio. Al contempo nei loro confronti è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare unitamente ad un quarto indagato. Vanno così agli arresti domiciliari: Gaetano Pisano, 24 anni, Benedetto Mazza, 29 anni, Simone Mazza, 22 anni (destinatari del fermo) e Vincenzo Mazza, 24 anni. Sono tutti di Acquaro e devono rispondere di lesioni personali aggravate, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e Gaetano Pisano anche dell’ulteriore reato di evasione. Per Gaetano Pisano e Vincenzo Mazza i reati sono aggravati dalla recidiva specifica, reiterata e infraquinquennale. [Continua in basso]

Il sindaco di Dasà Scaturchio
Il sindaco Raffaele Scaturchio

Il gip nel suo provvedimento parla di estrema «gravità del fatto» e di «pericolosità» degli arrestati, tanto che uno di questi – Simone Mazza – una volta in caserma ha preannunciato un piano di azioni ben più grave ai danni dei carabinieri, indicando aprile come data di realizzazione dello stesso. «I fatti appaiono tanti più gravi – spiega il giudice – se si considera il luogo dell’aggressione, sede istituzionale ampiamente sorvegliata, elemento da cui si desume la totale indifferenza degli arrestati a qualsivoglia autorità statale e, conseguentemente, fonda una prognosi negativa in ordine alla possibilità di rispetto di prescrizioni connesse a misure cautelari meno afflittive».

Gli aggressori sono giunti al Municipio di Dasà con l’auto di Benedetto Mazza, il quale ha quindi aderito completamente, secondo il giudice, – insieme al fratello Simone Mazza – alla spedizione punitiva, sia pur incensurati. Con precedenti sono invece Gaetano Pisano e Vincenzo Mazza che per il gip denotano una «totale incapacità di gestione dei propri impulsi, oltre che una propensione alla violenza fuori dal comune e una completa assenza di rispetto dell’Autorità». I quattro hanno infatti organizzato – quella che il giudice chiama «spedizione punitiva», che sembrerebbe abbiano intenzione di compiere anche nei confronti del sindaco di Acquaro, Giuseppe Barilaro, e dei carabinieri di Arena. Gli aggressori hanno infatti urlato al sindaco Scaturchio: “Figlio di puttana, l’articolo lo vai a scrivere su tua madre…per quell’articolo la pagherai, tu e quell’altra m….del sindaco di Acquaro e quell’altra merda di Arena”. Quest’ultima espressione, ad avviso del gip, è riferita al comandante dei carabinieri della Stazione di Arena. [Continua in basso]

Il Municipio di Dasà devastato

Nella ricostruzione degli eventi, il narrato del sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, ha trovato pieno riscontro nelle dichiarazioni di tutte le persone informate sui fatti che, debitamente escusse a sommarie informazioni, hanno confermato come gli autori dell’aggressione siano da indentificarsi negli odierni quattro arrestati. L’auto degli aggressori – nell’immediatezza dei fatti – è stata fermata in piazza ad Acquaro dai carabinieri che sono stati però insultati da Benedetto, Simone e Vincenzo Mazza, con quest’ultimo che si è pure dato alla fuga a piedi dopo aver tirato addosso ai militari dell’Arma alcuni oggetti di vetro. Non solo. Simone Mazza è pure riuscito a strappare il tappetino dell’auto sporco di sangue – così come i vetri del Municipio di Dasà rotti dagli aggressori dopo la “spedizione punitiva” – gettandolo nel torrente antistante. Una giornata di ordinaria follia, insomma, costata il ricorso alle cure dell’ospedale per il sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio (preso a calci e pugni) e il danneggiamento degli arredi del Municipio, oltre ad un computer, una stampante, quadri e vetri.
Il tutto per aver espresso il sindaco di Dasà piena solidarietà ai carabinieri vittime a settembre di altro folle raid nella caserma di Arena da parte di Gaetano Pisano (avvocato Sandro D’Agostino) e Vincenzo Mazza (avvocato Vito Regio). Benedetto e Simone Mazza sono invece difesi dall’avvocato Raffaela Agostino. Nel corso dell’udienza di convalida, i fermati si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere.

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