sabato,Maggio 18 2024

Comune di Scilla: indagato il sindaco, arrestato un consigliere

L’operazione antimafia “Nuova Linea” mette in luce le ingerenze delle criminalità organizzata sull’ente locale ed anche nella vicina Bagnara. Estorsioni ed imposizioni pure ai danni di diversi ristoranti

Comune di Scilla: indagato il sindaco, arrestato un consigliere
Nel riquadro il sindaco di Scilla Pasqualino Ciccone

C’è anche il consigliere comunale di Scilla, Girolamo Paladino, 54 anni, fra gli arrestati finiti ai domiciliari nell’operazione dei carabinieri “Nuova linea”. Il sindaco di Scilla, Pasqualino Ciccone, di 65 anni, è invece indagato a sua volta nell’ambito della stessa inchiesta.Paladino é accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, mentre per il sindaco Ciccone l’ipotesi di reato è quella di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo quanto é emerso dalle indagini dei carabinieri, Paladino – in occasione delle amministrative del 2020 – sarebbe stato sostenuto dal presunto boss Giuseppe Fulco, di 51 anni, nipote del defunto Giuseppe Nasone, indicato come il capo storico dell’omonimo gruppo criminale. Fulco è una delle 22 persone arrestate nell’ambito dell’operazione scaturita dall’inchiesta coordinata dal procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e dai sostituti procuratori Walter Ignazitto, Nicola De Caria e Diego Capece Minutolo. Nei confronti di Giuseppe Fulco il gip, così come chiesto dalla Dda, ha disposto il carcere al pari dei maggiori esponenti della cosca di Scilla coinvolta nell’operazione. Stando alle indagini, Fulco aveva assunto il ruolo direttivo della cosca ricevendo l’avallo della cosca Alvaro e dando vita alla cosiddetta “nuova linea” di ‘ndrangheta (da qui il nome dato all’operazione) nel territorio scillese. [Continua in basso]

Secondo la Dda, il gruppo criminale Nasone-Gaietti avrebbe messo in atto una lunga serie di estorsioni ai danni di numerosi imprenditori impegnati in lavori pubblici ed imposto ai ristoranti della zona la fornitura di pesce e pane, commercializzati da imprese governate in modo occulto da alcuni affiliati. Al Comune di Scilla il mese scorso la Prefettura di Reggio Calabria ha inviato una Commissione di accesso agli atti al fine di accertare eventuali infiltrazioni mafiose. Ciccone era primo cittadino anche quando Il Comune di Scilla venne sciolto per mafia nel marzo del 2018. Due anni dopo lo scioglimento, Ciccone si era ricandidato a primo cittadino ed era stato eletto con il 97,84% dei voti.
Inoltre, nell’indagine, è stato ricostruito come esponenti del locale di ‘ndrangheta di Scilla abbiano messo in atto una manovra di trasferimento fraudolento di valori, finalizzata a schermare i capitali aziendali da ulteriori provvedimenti di prevenzione patrimoniale, agevolata dai contatti con l’amministrazione comunale, che avrebbe facilitato le concessioni demaniali relative alla gestione dei lidi balneari nei confronti di prestanome.

Il controllo di Bagnara

L’attività investigativa, sebbene incentrata sull’operatività della ‘ndrangheta sul territorio di Scilla, ha consentito di ricostruire l’esistenza dell’articolazione criminale anche sul territorio di Bagnara Calabra che, oltre ad essersi resa protagonista di alcune condotte estorsive, ha reso palese ai consociati il controllo totale del territorio, organizzando azioni delittuose e accordando protezioni ai commercianti di Bagnara.

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