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Sparatoria a Sorianello, ecco tutti i reati contestati a Salvatore Zannino. Sequestrata la sua autovettura

Al momento è l’unico fermato ma resta da capire se sia il solo ad aver aperto il fuoco dopo una lite con i familiari della moglie. In passato è stato arrestato (e poi condannato) per una tentata estorsione

Sparatoria a Sorianello, ecco tutti i reati contestati a Salvatore Zannino. Sequestrata la sua autovettura
Una veduta di Sorianello e nel riquadro Salvatore Zannino

Potrebbero esserci altre persone coinvolte nell’inchiesta che ha portato nel pomeriggio la polizia a fermare Salvatore Zannino, 44 anni, di Sorianello, portato in carcere a Vibo Valentia. Al momento gli vengono contestati i reati di minacce aggravate dall’uso di un’arma , violenza privata, detenzione illegale di arma da fuoco, spari in luogo pubblico ricettazione, simulazione di reato. Tale ultimo reato sarebbe legato al fatto che nell’immediatezza dei fatti, Salvatore Zannino avrebbe allertato le forze dell’ordine sostenendo di essere stato sparato ma non di aver aperto anche lui il fuoco. Una versione, la sua, che non ha convinto la polizia, impegnata per tutta la notte e per tutta la mattinata in una serie di perquisizioni in abitazioni private, una campagna ed anche ad ispezionare l’auto di Salvatore Zannino.

Proprio l’auto – una Fiat Panda – è stata posta sotto sequestro dalla polizia e dalla Procura di Vibo al fine di effettuare ulteriori rilievi, ma viene al momento ipotizzato che la stessa sia servita a Salvatore Zannino per raggiungere l’abitazione di alcuni familiari della moglie ed aprire il fuoco con un kalashnikov. Alla base della sparatoria –avvenuta in località Fago Savini di Sorianello – ci sarebbe una lite in famiglia che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire compiutamente, così come resta da capire se Zannino abbia risposto al fuoco o sia il solo ad aver imbracciato un fucile e poi premuto il grilletto. Al momento l’unica certezza è che il solo Salvatore Zannino è stato condotto in carcere a Vibo ed è destinatario di un fermo di indiziato di delitto. L’inchiesta è coordinata dal pm della Procura di Vibo Filomena Aliberti.

Salvatore Zannino era stato, da ultimo, arrestato nel maggio di due anni fa per aver violato gli arresti domiciliari che lo vedevano ristretto poiché indagato per una tentata estorsione ai danni di una ditta edile avvenuta nel 2019. Per tale vicenda, il 7 ottobre 2021 è stato condannato dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia (presidente il giudice Tiziana Macrì) alla pena di un anno ed 8 mesi.

Salvatore Zannino è fratello di Domenico Zannino, 33 anni, quest’ultimo indagato a piede libero per l’omicidio di di Bruno Lazzaro, il giovane assassinato il 4 marzo del 2018 nel territorio comunale di Gerocarne. Lo stesso Domenico Zannino che ha portato nell’aprile scorso la statua della Madonna in spalla in occasione della processione di Pasqua, con il “caso” sollevato dalla nostra testata.

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