venerdì,Aprile 26 2024

Inchiesta sui parchi eolici, imprenditore di Pizzo resta in carcere

La Cassazione respinge la richiesta di arresti domiciliari. In primo grado è stato condannato per alcuni episodi estorsivi con il metodo mafioso

Inchiesta sui parchi eolici, imprenditore di Pizzo resta in carcere
Giuseppe Evalto

Resta in carcere l’imprenditore Giuseppe Evalto, 59 anni, nativo di Spilinga, ma residente a Pizzo Calabro, coinvolto nell’operazione “Via col Vento” che mira a far luce sugli affari nei parchi eolici in Calabria. La Cassazione ha infatti respinto il ricorso di Evalto avverso l’ordinanza del 18 marzo scorso del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria che aveva a sua volta rigettato la richiesta della detenzione domiciliare con il braccialetto elettronico ravvisando una “persistente attualità delle esigenze cautelari di prevenzione speciale, tutelabili solo con la misura di massima di afflittività e proporzione della durata della misura (tre anni e sei mesi) rispetto alla sanzione già irrogata in primo grado (dieci anni e quattro mesi di reclusione). Il ricorso di Giuseppe Evalto è stato ritenuto dalla Cassazione manifestamente infondato. In primo grado Evalto – atermine di un processo celebrato con rito abbreviato – è stato condannato dal gup distrettuale di Reggio Calabria a 10 anni e 4 mesi per alcuni episodi estorsivi aggravati dal metodo mafioso (per singoli capi d’accusa è stato assolto).

Secondo gli inquirenti, sarebbe stato l’imprenditore Giuseppe Evalto il riferimento del boss Pantaleone Mancuso, alias “Scapuni”, per rapportarsi con le grandi imprese che avevano ottenuto l’appalto per la costruzione dei parchi eolici. Evalto sarebbe stato contemporaneamente imprenditore e collettore degli interessi delle consorterie, rappresentando per l’accusa una figura “cerniera” in grado di relazionarsi con le due realtà – quella criminale e quella imprenditoriale – riuscendo ad imporre alle società impegnate nella realizzazione dei parchi eolici l’affidamento, a favore di ditte colluse o compiacenti, dei lavori collegati alla realizzazione delle opere. Evalto al termine del processo di primo grado è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e legalmente per la durata della pena al termine del processo di primo grado (è in corso l’appello), nonché (stando sempre al verdetto di primo grado) dovrà risarcire i danni alle parti civili (Regione, Provincia di Reggio, Comuni di San Lorenzo e Bagaladi, più alcune ditte aggiudicatarie dei lavori dei parchi eolici).
Nel processo “Costa Pulita”, invece, Giuseppe Evalto al termine del processo con rito abbreviato è stato condannato in primo grado dal gup distrettuale di Catanzaro alla pena di 6 anni e 8 mesi. E’ in corso il processo d’appello.

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