Rapina ai danni di una donna di Vibo Marina, condannato passa ai domiciliari
Decisione del Tribunale di Sorveglianza dopo l’arresto nel luglio scorso per scontare la pena detentiva


Passa agli arresti domiciliari Giovanni Cupo, 58 anni, di San Gregorio d’Ippona, detenuto dall’agosto scorso per scontare una condanna definitiva a 2 anni ed 8 mesi di reclusione per la rapina aggravata dall’utilizzo di un’arma, commessa il 20 settembre 2020 a Vibo Marina ai danni di una donna di 46 anni che si trovava seduta in un noto bar della zona. La decisione è del Tribunale di Sorveglianza in accoglimento di una richiesta dell’avvocato Giuseppe Monteleone.
Secondo l’accusa e poi le sentenze, Paolo Pagano e Giovanni Cupo a bordo di un’autovettura si sno avvicinati nel settembre 200 ad una donna seduta in un bar di Vibo Marina sottraendole repentinamente la borsa per poi darsi alla fuga. Alcuni dei presenti, che avevano assistito alla scena, hanno inseguito uno dei rapinatori fuggiti, ma quest’ultimo ha estratto una pistola, poi rivelatasi a salve, indirizzandola contro i cittadini accorsi in soccorso alla signora, al fine di assicurarsi la fuga. All’esito delle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia gli autori del reato erano stati arrestati e sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere. In particolare, Pagano e Cupo – entrambi giunti a bordo di un’autovettura di colore scuro – dopo aver effettuato un giro di perlustrazione dei luoghi e spento i fari del veicolo, hanno deciso di fermarsi a pochi metri dalla persona offesa.
A questo punto Paolo Pagano (anche lui di San Gregorio d’Ippona), dopo essere sceso dal mezzo lato passeggero, si è avvicinato alla donna sottraendole la borsa per poi dirigersi rapidamente verso l’autovettura a bordo della quale era rimasto a fare da “palo” il suo complice Giovanni Cupo e lanciarvi all’interno la borsa. Pagano si è invece dileguato a piedi e – al fine di assicurarsi la fuga – ha estratto una pistola, successivamente rivelatasi a salve, ma priva di tappo rosso, indirizzandola contro alcuni inseguitori.
Il giorno successivo, uno dei due rapinatori ha deciso di contattare la persona offesa, manifestando la volontà di restituirle tutto il maltolto dandole appuntamento proprio presso il bar ove la sera precedente si era consumata la rapina. La Squadra Mobile si è prontamente appostata nelle immediate vicinanze procedendo all’identificazione del soggetto, nonché recuperando solo una parte degli oggetti sottratti alla donna, senza che tuttavia vi fosse traccia della borsa e delle banconote.
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