sabato,Aprile 20 2024

Operazione Olimpo: il Riesame conferma la misura cautelare per i principali indagati

Regge l’impalcatura accusatoria messa in piedi dalla Dda di Catanzaro e dalla polizia per far luce su un vasto sistema estorsivo gestito lungo la costa vibonese dai clan La Rosa e Mancuso

Operazione Olimpo: il Riesame conferma la misura cautelare per i principali indagati
Antonio La Rosa

Sono stati rigettati dal Tribunale del Riesame i ricorsi di alcuni fra i principali indagati dell’operazione antimafia denominata Olimpo scattata il 26 gennaio scorso con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Restano pertanto in carcere: Antonio La Rosa, 61 anni, detto “Ciondolino”, di Tropea (già detenuto per Rinascita Scott); Domenico La Rosa, 85 anni, di Tropea, detto “Zio Mico” (padre di Antonio La Rosa); Alessandro La Rosa, 29 anni, di Tropea; Francesco Gargano, 28 anni, di Parghelia;  Michele Bruzzese, 43 anni, di Tropea; Vincenzo Calafati, 51 anni, di Vibo Valentia (imprenditore, risponde di concorso esterno in associazione mafiosa); Francesco Lo Scalzo, 41 anni, di Tropea; Saverio Prostamo, 49 anni, di Pizzo; Salvatore Muggeri, 46 anni, di Briatico; Davide Surace, 38 anni, di Spilinga; Gianfranco La Torre, 56 anni, di Ricadi (sindacalista di un patronato ed ex assessore del Comune di Ricadi); Giuseppe Prossomariti, 36 anni, di Santa Domenica di Ricadi, residente a Vibo Valentia; Diego Mancuso, 70 anni, di Limbadi, residente in un villaggio turistico di Santa Maria di Ricadi; Damian Fialek, 46 anni, residente a Ciaramiti (frazione di Ricadi); Giuseppe Accorinti, 64 anni, di Zungri; Salvatore Domenico Galati, 56 anni, di Monterosso Calabro (domiciliari); Rodolfo Bova, 57 anni, di Bagnara Calabra, ex capo struttura del Dipartimento Turismo della Regione Calabria (domiciliari).

Pasquale Scordo, 80 anni, di Tropea, lascia invece il carcere per gli arresti domiciliari. Geometra, ex consigliere del Comune di Tropea, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Avrebbe fatto da intermediario tra l’imprenditore Domenico De Lorenzo e la ‘ndrina Mancuso, inducendo il primo a corrispondere somme di denaro.  

Regge, dunque, l’impalcatura accusatoria messa in piedi dalla polizia con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Un’inchiesta che mira a far luce sul sistema estorsiva con epicentro Tropea e la zona di Capo Vaticano, gestito dai clan La Rosa e Mancuso. Altre decisioni sono attese nelle prossime ore.
[Foto in basso]

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