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Anziana calabrese muore a Roma dopo che le hanno sparato per errore

Caterina Ciurleo era stata ricoverata in condizioni disperate al policlinico Umberto I. La donna era originaria di Reggio Calabria ma da diversi anni risiedeva nella Capitale

Anziana calabrese muore a Roma dopo che le hanno sparato per errore
Foto Ansa

È morta l’81enne di origine calabrese raggiunta da un colpo di pistola a Roma mentre era in auto con un’amica. Caterina Ciurleo, di 81 anni, poco prima delle 18 di ieri – giovedì 23 maggio – è stata colpita da un proiettile esploso da un’auto rossa che si trovava nei pressi della Smart sulla quale si trovava come passeggera. La 65enne amica di Caterina che era alla guida della city car è rimasta illesa.

La pista più accreditata è che l’81enne originaria di Reggio Calabria ma residente nella Capitale da diversi anni sia stata raggiunta per errore dal proiettile esploso di fronte al centro commerciale di via Don Primo Mazzolari, in zona Villaggio Falcone, a Roma est, anche perché la donna si trovava lì per caso.

Ciurleo è deceduta questa mattina al policlinico Umberto I dove era stata ricoverata in condizioni disperate a seguito di una doppia operazione per le conseguenze causate dal polmone perforato.

La polizia ha trovato cinque bossoli a terra e si fa sempre più consistente il sospetto che i colpi, tutti calibro 380, siano stati esplosi da una stessa pistola. È caccia a chi si trovava a bordo della fiat 500 rossa da cui sono partiti i colpi e della Volkswagen Golf scura che da quanto si ipotizza era il mezzo verso cui sarebbero stati indirizzati.

Sull’episodio è intervenuto il segretario romano del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale (Sulpl) Marco Milani: «Invitiamo il governo ad accelerare sulla legge di riforma dei poliziotti locali d’Italia, i quali sebbene ormai forza e presenza prevalente nelle strade delle grandi metropoli, non vedono riconosciute le stesse garanzie, diritti, e tutele degli altri appartenenti delle forze dell’ordine, di cui formalmente non fanno nemmeno parte. Episodi come quello di oggi dimostrano semmai ve ne fosse ancora bisogno l’importanza di standard uniformi quanto a preparazione e strumenti, per tutti coloro che operano nel settore sicurezza».

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