‘Ndrangheta: Cassazione ordina di rivedere il regime del carcere duro per il boss Francesco La Rosa
Sarà necessario un nuovo esame da parte del Tribunale di Sorveglianza di Roma nei confronti del 58enne di Tropea ritenuto elemento di vertice dell’omonimo clan


La prima sezione penale della Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso presentato dagli avvocati Sandro D’Agostino e Francesco Lojacono, ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma confermativa del regime di detenzione al carcere duro (articolo 41 bis del regime penitenziario) nei confronti di Francesco La Rosa, 58 anni, di Tropea, alias “U Bimbu”. È stato il Ministero della Giustizia nel luglio del 2023 a disporre il regime della detenzione al carcere duro nei confronti dei fratelli Antonio La Rosa, 61 anni – indicato quale capo promotore dell’omonimo clan di Tropea – e del fratello Francesco La Rosa. Quest’ultimo nelle more è stato assolto dal maxiprocesso Rinascita Scott (difeso dagli avvocati Sandro D’Agostino e Leopoldo Marchese dove era imputato del reato di violenza privata aggravata dal metodo mafioso) e si trova invece attualmente detenuto per la misura cautelare in carcere emessa nell’ambito dell’operazione antimafia della Dda di Catanzaro denominata “Olimpo” (sono contestate a Francesco La Rosa diverse estorsioni aggravate dal metodo mafioso).
A seguito della decisione della Cassazione, il Tribunale di Sorveglianza di Roma sarà quindi ora chiamato a decidere nuovamente sul mantenimento o meno del regime del carcere duro nei confronti di Francesco La Rosa, tenendo conto questa volta dei rilievi difensivi che hanno trovato accoglimento nel giudizio di legittimità. Francesco La Rosa è attualmente detenuto nel carcere milanese di Opera. Da ricordare che il 31 maggio dello scorso anno è ritornato libero Domenico La Rosa, 86 anni, padre di Antonio e Francesco, avendo la Cassazione annullato nei suoi confronti l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione Olimpo. Pasquale La Rosa, 58 anni, fratello di Antonio e Francesco, dal 14 giugno dello scorso ha invece lasciato il carcere per gli arresti domiciliari. I tre fratelli La Rosa sono già stati condannati per associazione mafiosa in via definitiva al termine dell’operazione Peter Pan scattata nel dicembre 2012 ad opera della Squadra Mobile di Vibo Valentia. Per tale inchiesta hanno però già da tempo scontato la pena.
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