Rinascita Scott: la Dda chiede 31 arresti in carcere per altrettanti imputati condannati in primo grado
Fra le richieste, respinte dal Tribunale di Vibo e ora al vaglio del Riesame, anche quelle nei confronti dell’avvocato Pittelli, del maresciallo Marinaro, di una veterinaria e di diversi imprenditori del Vibonese
Sarà il Tribunale del Riesame di Catanzaro a dover decidere su 31 arresti chiesti dalla Dda nei confronti di altrettanti condannati dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia al termine del maxiprocesso Rinascita Scott. Avverso la decisione del Tribunale di Vibo di rigettare le richieste di arresto, il procuratore facente funzioni Vincenzo Capomolla ed i pm Antonio De Bernardo e Annamaria Frustaci hanno infatti presentato appello al Tribunale del Riesame. Tra le richieste di arresto in carcere anche quella nei confronti dell’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, condannato in primo grado a 11 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Le altre richieste di arresto interessano gli imprenditori: Mario Lo Riggio, 63 anni, di Vibo Marina (condannato a 17 anni di reclusione); Antonino Delfino, 49 anni, originario di Reggio Calabria, residente a Roma (condannato a 9 anni); Mario Artusa, 57 anni, di Vibo Valentia (condannato a 21 anni); Maurizio Umberto Artusa, 55 anni, di Vibo (condannato a 18 anni); Saverio Curello, 45 anni, di Sant’Onofrio (condannato a 16 anni); Antonio Prestia, 56 anni, di San Calogero (condannato a 16 anni). Richiesta di arresto anche per la veterinaria dell’Asp di Vibo, Chiarina Cristelli, 59 anni, nativa di Mangone (Cs) ma residente a Pizzo (condannato a 11 anni) e per l’ex maresciallo della Finanza (già nei Servizi segreti) Michele Marinaro, 55 anni, di Girifalco (condannato a 10 anni e 6 mesi).
Queste le altre richieste di arresto: Filippina Carà, 34 anni, di Filandari, compagna del boss di Zungri Giuseppe Accorinti (condannata a 17 anni e 6 mesi); Mario De Rito, 49 anni, di Vena Superiore (condannato a 10 anni e 4 mesi); Leonardo Vacatello, 54 anni, di Vibo Marina (condannato a 11 anni e 8 mesi); Francesco Tarzia, 42 anni, di Acquaro (condannato a 10 anni); Renato Signoretta, 47 anni, di Ionadi (condannato a 17 anni e 6 mesi); Giovanni Sicari, 30 anni, di Briatico (condannato a 19 anni e 2 mesi); Antonio Scrugli, 58 anni, di Vibo Valentia (condannato a 16 anni); Cristian Capomolla, 36 anni, nativo di Soriano ma residente a Reggio Calabria (condannato a 10 anni); Domenico Catania, 34 anni, di Vibo Valentia (condannato a 9 anni e 4 mesi); Domenico Cichello, 51 anni, di Filandari (condannato a 18 anni); Sandro Ganino, 40 anni, di Acquaro (condannato a 10 anni); Antonio Lo Bianco, 76 anni, di Vibo Valentia (condannato a 18 anni e 2 mesi); Michele Lo Bianco, 76 anni, di Vibo Valentia (condannato a 16 anni e 6 mesi); Domenico Lo Bianco, 46 anni, detto “Mimmo u zazzu”, di Vibo Valentia (condannato a 7 anni); Michele Pio Macrì, 29 anni, di Vibo Valentia (condannato a 8 anni e 9 mesi); Salvatore Mantella, 49 anni, di Vibo Valentia (condannato a 18 anni); Gaetano Molino, 65 anni, di Limbadi (condannato a 18 anni); Giuseppe Navarra, 32 anni, di Pernocari di Rombiolo (condannato a 7 anni); Raffaele Pardea, 65 anni di Vibo Valentia (condannato a 18 anni); Francesco Pugliese, 35 anni, detto “Willy”, di Vibo Valentia (condannato a 16 anni); Francesco Romano, 38 anni, di Briatico (condannato a 21 anni e 2 mesi); Domenico Rubino, 64 anni, di Vibo Valentia (condannato a 17 anni).
Allarmante capacità criminale
Solo alcuni degli imputati di Rinascita Scott per i quali è stata avanzata una nuova richiesta di arresto si trovano attualmente detenuti per altri procedimenti e nel richiedere gli arresti – in quanto allo stato liberi o agli arresti domiciliari – la Dda di Catanzaro sottolinea al Tribunale del Riesame “l’allarmante capacità criminale dei soggetti coinvolti”, oltre alla persistenza delle azioni delittuose “poste in essere in forma organizzata” dimostrando determinazione e spregiudicatezza nella commissione dei singoli reati, molti particolarmente gravi. Il carcere per l’avvocato Giancarlo Pittelli viene invece motivato con il pericolo di fuga e con la reiterazione dei reati. La parola sulle richieste della Procura distrettuale di Catanzaro passa quindi ora al Tribunale del Riesame.
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