In corso la visita del ministro Orlando, fuori dal Tribunale sit-in della Cgil
Il titolare della Giustizia impegnato in questi minuti in diverse audizioni. Alle 18.30 circa incontrerà i giornalisti.
È in corso dalle prime ore del pomeriggio la visita del ministro della giustizia Andrea Orlando al Tribunale di Vibo Valentia. Il titolare del dicastero di via Arenula a Roma è impegnato, in questi minuti, in diversi incontri con i massimi rappresentanti dell’apparato giudiziario cittadino tra cui il presidente del Tribunale, Alberto Nicola Filardo, il procuratore Mario Spagnuolo, i magistrati in sede, le rappresentanze dei lavoratori. Incontri che andranno avanti fino alle 18.30 circa quando è prevista una conferenza stampa chiusa al pubblico. Al centro della visita le tematiche della carenza d’organico, le difficoltà riscontrate negli uffici giudiziari vibonesi sia in ambito civile che penale e, evidentemente, la paventata soppressione o accorpamento del Tribunale cittadino da più parti ipotizzata negli ultimi giorni.
Fuori dal Palazzo di giustizia decine di manifestanti, per lo più aderenti alla Cgil nelle sue varie sigle di categoria, impegnati ad evidenziare la problematiche del comparto giudiziario ma anche a portare all’attenzione del ministro le tante vertenze lavorative presenti sul territorio. Organizzazione sindacale che, tramite il segretario generale regionale, Michele Gravano, e il segretario provinciale Luigi Denardo, ha chiesto di incontrare il ministro per esporre direttamente le tante tematiche oggetto di rivendicazione. Tra queste la vertenza che riguarda la Sicurtransport, società siciliana di sorveglianza che ha annunciato ben 20 licenziamenti nella sede vibonese, e i cui lavoratori sono oggi a manifestare davanti al Tribunale accompagnati dal segretario della Filcams Cgil Fortunato Petrolo.
Non è ancora dato sapere se il ministro accoglierà la richiesta del sindacato prima di lasciare la città. Insieme ai lavoratori, su Corso Umberto, sono presenti anche diversi testimoni di giustizia, così come alcune vittime di presunti casi di “malagiustizia” e, ancora, familiari di vittime di mafia. Tra questi, in particolare, anche Martino Ceravolo, padre del diciannovenne di Soriano, Filippo Ceravolo, vittima incolpevole, tre anni fa, di un agguato di mafia. Sul suo caso giudiziario pende, allo stato, una richiesta di archiviazione formulata dalla Dda di Catanzaro nei giorni scorsi. «Sono qui – ha detto Martino Ceravolo – per portare avanti una battaglia di verità e giustizia non solo a nome di mio figlio, ma anche a nome dei giovani di questa terra, ciascuno dei quali potrebbe trovarsi un giorno a subire la stessa sorte di Filippo. Mi auguro che il ministro senta su di sé la responsabilità di voler ricercare la verità sulla morte di mio figlio, rimasta fino ad oggi impunita, e che sul suo caso non cali il silenzio uccidendo così per la seconda volta Filippo».
s. m.