Trentasette studenti di Acquaro senza bus per raggiungere le scuole di Vibo e Serra, l’appello alla Prefettura: «Diritto allo studio violato»
I ragazzi dalla frazione Piani sono distanti 10 chilometri dalla fermata più vicina. Il servizio comunale è stato revocato perché veniva svolto con un mezzo non omologato per gli adulti e da allora i disagi sono cresciuti: «Pronti a manifestare in strada»
Trentasette studenti della frazione di Piani di Acquaro, a 10 chilometri dal centro del Comune, da novembre sono rimasti senza trasporto pubblico per raggiungere le scuole della provincia. Il problema è emerso a settembre quando il servizio, garantito fino all’anno scorso con scuolabus non omologati per il trasporto di adulti, è stato revocato dai commissari che amministrano l’Ente. Naomi Latassa, studentessa e membro del Comitato spontaneo di cittadini “Famiglie Piani di Acquaro”, ci ha spiegato la situazione: «Il servizio varato lo scorso anno dall’Ente è stato garantito con il subentro dei commissari, ma a settembre di quest’anno è stato revocato poiché i mezzi utilizzati erano dei semplici scuolabus non omologati per adulti. Noi – ha continuato Latassa – abbiamo contestato ai commissari il fatto che potevano verificare questa situazione fin da subito e revocarla immediatamente, visto che hanno parlato di mezzi non idonei. Successivamente gli abbiamo chiesto se nel frattempo, dopo essersi accorti di tutto ciò, si fossero attrezzati con un mezzo adeguato per quest’anno, ma non è stato così all’inizio».
Il campanello d’allarme, ci ha fatto sapere Latassa, è suonato «una settimana prima dell’avvio della scuola. Data la comunicazione dei commissari a fine agosto, riguardante la revoca del sevizio e i notevoli disagi di trasporto a carico di 37 ragazzi e delle loro famiglie, abbiamo chiesto un nuovo incontro in Comune dal quale è scaturito che l’Ente già a maggio avrebbe fatto presente alla Regione (e il condizionale è d’obbligo perché non ne abbiamo avuto un diretto riscontro) la necessità di dotarsi di un mezzo adeguato, dunque avrebbe avanzato richiesta di estensione dell’attuale linea di trasporto con la compagnia GBV, che gestisce il Servizio in convenzione con la Regione, così da coprire la frazione di Piani per non lasciare a piedi gli studenti. Dalla Regione – ha proseguito Latassa – i commissari non hanno ricevuto risposte, quindi hanno inteso risolvere temporaneamente facendo carico sull’Ente per garantire una corsa da Piani ad Acquaro con una ditta privata».
«Dopo due mesi però – ha aggiunto Latassa -, siamo ripiombati nello stesso disservizio iniziale, poiché il Comune ha fatto sapere di non riuscire a coprire i costi, sebbene i fruitori pagassero un regolare biglietto per il trasporto. Gli studenti hanno viaggiato tranquillamente fino alla terza settimana di novembre, da allora ci si è organizzati con le famiglie ma la logistica non è sempre delle migliori e quindi spesso si generano assenze ingiustificate poiché non si riesce a raggiungere Acquaro per poi muoversi alla volta delle scuole di Vibo e Serra San Bruno». I ragazzi, quindi, hanno «scritto al prefetto di Vibo, interessandolo della questione già il 29 novembre, insistendo il 2 dicembre, sollecitando poi anche telefonicamente» il suo intervento, ma al momento sono «ancora in attesa che la Prefettura intervenga per risolvere la questione con Provincia o Regione».
«Come cittadini e studenti – ha poi sottolineato Latassa a nome del gruppo – non ci vediamo riconosciuto il nostro basilare diritto allo studio, che passa anche dall’avere adeguati mezzi di trasporto per raggiungere le scuole, e siamo intenzionati a insistere con la Prefettura così da poter essere ricevuti e, in caso, fare poi richiesta alla Questura per indire una manifestazione pacifica e attirare l’attenzione delle istituzioni e dei media su questo nostro grande problema che ora investe 37 studenti e le rispettive famiglie, ma in futuro si andrà a ripercuotere anche su altre persone poiché il Comune di Acquaro si sta ripopolando e, in controtendenza, questo fenomeno interessa in modo particolare proprio la frazione di Piani. Il numero di utenti che andranno a usufruire del servizio quindi sarà destinato ad aumentare. Inoltre, se si riuscisse a collegare la frazione con la compagnia GBV, ne beneficerebbero anche numerosi anziani e tutte le persone non automunite poiché si tratta di garantire comunque un servizio pubblico».
«Per cercare di ovviare il problema, abbiamo anche tentato di organizzarci privatamente, cercando una ditta che ci potesse garantire il collegamento con Acquaro, ma il costo da sostenere per noi e per le nostre famiglie è esorbitante. A questo poi si è aggiunta l’ulteriore difficoltà di consentire il trasporto di tutti e 37 i ragazzi con un unico mezzo, e non tutte le ditte riuscivano a soddisfare questo requisito. Confidiamo in una celere risposta dal parte della Prefettura – ha poi concluso la portavoce -, altrimenti continueremo a fare rumore finché la situazione non verrà ad essere risolta».