Vibo, abbattuto a fucilate il cinghiale che si aggirava per la Villa comunale in pieno centro storico
Mentre gli agenti della polizia locale presidiavano gli ingressi del parco, un selecontrollore dell’Ambito territoriale di caccia è intervenuto per sopprimere l’animale

Non è finita nel migliore dei modi l’incursione cittadina di un cinghiale che oggi ha deciso di scorrazzare tra piazza San Leoluca, Viale Regina Margherita e la Villa comunale. Alla fine, l’ungulato è stato abbattuto a colpi di fucile all’interno dello storico parco cittadino, mentre la polizia municipale presidiava le uscite e un selecontrollore prendeva la mira. Una scena che ha lasciato sgomente molte persone che direttamente o indirettamente hanno assistito alla “battuta di caccia” in pieno centro storico. Una procedura, però, del tutto regolare e consentita da una legge, la 157 del 1992, che nel corso degli anni ha visto le sue maglie allargarsi sempre di più per far fronte alla sovrappopolazione di cinghiali in tutta Italia.
Sebbene siano cacciatori super esperti, infatti, quella dei selettori non è considerata attività venatoria e possono intervenire anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. Ed è quanto successo oggi a Vibo, dove ad avere la peggio è stato il cinghiale che aveva deciso di concedersi un’esplorazione urbana in pieno giorno. La “sentenza” è stata emessa con un’ordinanza del sindaco Enzo Romeo, che, informato della presenza del cinghiale, ha emesso un provvedimento urgente ordinando alla Polizia locale «la cattura e/o l’abbattimento del cinghiale la cui presenza», stabilendo di avvalersi «della collaborazione dell’Ambito Territoriale Caccia VV1». A quanto pare, fatte le dovute valutazioni in ordine ai rischi per l’incolumità pubblica, si è optato per la soppressione.