Festa della mamma, un fiume di pellegrini per l’omaggio a Natuzza: ennesimo “miracolo” di fede a Paravati
Anche quest’anno nel paese della Serva di Dio sono giunti in migliaia per partecipare all'attesa ricorrenza e per commemorare la nascita della Fondazione


Nella grande spianata di Paravati si è ripetuto il “miracolo” di fede cristiana nel segno della Serva di Dio Natuzza Evolo. La Villa della Gioia del paese natio della mistica con le stigmate calabrese, infatti, anche quest’anno è stata meta di migliaia di pellegrini provenienti da ogni regione d’Italia, desiderosi di porsi ancora una volta sotto il manto amorevole della Vergine “Cuore immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. L’occasione, il 38esimo anniversario della nascita dell’omonima Fondazione e la ricorrenza della Festa della Mamma, uno degli appuntamenti più sentiti dall’umile donna calabrese e più attesi dal nutrito popolo di fedeli che in tutto il mondo si rifà al suo carisma. I pellegrini si sono inoltrati nella realtà religioso-socio-assistenziale già alle 8, al momento dell’apertura dei cancelli. Dalle 9 alle 12 molti di loro hanno potuto accostarsi al sacramento della confessione, accedendo alla Cappella della Riconciliazione dal lato sinistro del santuario. Continuo, tra l’altro, il flusso di pellegrini in visita alla tomba di Mamma Natuzza, situata in una cappella della vicina Casa per anziani “Monsignor Pasquale Colloca”, la stessa dove nel giorno di Ognissanti del 2009 ha concluso il suo percorso terreno.
L’appuntamento religioso vero e proprio, tuttavia, è entrato nel vivo alle 10.30 in punto, con il posizionamento all’esterno della statua della Vergine bambina con le braccia accoglienti e il mantello olezzante (così come la vedeva in vita la Serva di Dio) e la successiva recita del rosario meditato. Al termine, sul sagrato dell’annesso santuario mariano si è svolta la celebrazione eucaristica all’aperto presieduta dal vescovo emerito di San Severo, monsignor Lucio Renna, il quale ha scelto di trascorrere questo periodo della sua vita nella città sede della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. «A me piace immaginare – ha affermato, tra l’altro, il presule pugliese nella sua omelia – che accanto a Gesù, al nostro Agnello, al nostro Redentore, al nostro Salvatore, ci sia sua madre, ci sia il cuore di una madre che è il rifugio dei peccatori, e che con lei ci siano le mamme del cielo come la mia e della terra. Insieme a tutte queste presenze, ecco brillare, splendere la figura di Natuzza, che per l’appunto significa Fortunata, fortunata di aver saputo accogliere Dio nella sua vita, di immergersi nella logica di Dio e di lasciarsi guidare da questa logica che può sembrare misteriosa. E difatti Natuzza, lo sappiamo molto bene – ha aggiunto – ha avuto tante di quelle prove nella sua vita, tante di quelle sofferenze, che ha condiviso con Gesù nostro Redentore e con Maria sua madre, con tutti coloro che andavano nel bisogno a parlare con lei e che trovavano sempre una porta, anzi un cuore aperto ad accogliere uomini, donne, giovani, bambini».
Il toccante intervento di monsignor Renna si è concluso, tra gli applausi dei pellegrini, con la recita della poesia del grande Totò, appunto dedicata “A’ Mamma“. Tra i presenti, numerosi sacerdoti, diversi familiari della mistica, il sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano, molte altre autorità della provincia e della regione e tanti appartenenti ai cenacoli mariani nati in tutto il mondo per volontà di Mamma Natuzza.
Conclusa la sacra funzione l’effigie della Vergine Maria è stata portata in processione nella grande spianata, per poi far ritorno tra due ali di folla all’interno dell’edificio sacro. Un momento di forte impatto emotivo, suggellato dai canti, dallo sventolio di fazzoletti e dagli scroscianti applausi levatisi alti verso il cielo. Le commemorazioni per il 38esimo anniversario della nascita della Fondazione voluta dalla mistica per realizzare la Villa della Gioia e per la Festa della Mamma proseguiranno anche nel pomeriggio, con una santa messa che sarà celebrata a partire dalle 18.30 all’interno della stessa grande chiesa dedicata al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”.
Foto di Luca Dimasi