Corruzione ai danni dell’Inail di Vibo: il Tribunale del Riesame revoca tre provvedimenti interdittivi
I giudici di Catanzaro accolgono i ricorsi dei difensori e annullano le ordinanze di sospensione per 12 mesi dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di Giuseppe Tomaino, Antonio Pasqua e Giuseppe Mercuri


Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha revocato le misure interdittive della sospensione per 12 mesi dall’esercizio del pubblico ufficio e dell’interdizione dalle attività applicate gli indagati: Giuseppe Tomaino, 63 anni, di Vibo Valentia; Antonio Pasqua, 61 anni, originario di Limbadi e residente a Vibo Valentia; Giuseppe Mercuri, 49 anni, di Limbadi. Sono tutti coinvolti in un’inchiesta della Procura di Vibo che mira a far luce su diversi episodi di corruzione ai danni dell’Inail. Per quanto riguarda Giuseppe Tomaino, in accoglimento dei motivi di ricorso prospettati dall’avvocato Giovanni Vecchio, il Tribunale del Riesame sottolinea che per lo stesso la misura cautelare era stata disposta dal gip non per il reato associativo, bensì per plurime ipotesi di corruzione nella gestione di pratiche Inail cui il Tomaino era addetto, svolgendo altresì il ruolo di materiale liquidatore delle pratiche. Il Tribunale del Riesame ha quindi dichiarato la nullità dell’ordinanza nella parte riguardante tre capi di imputazione per il reato di corruzione in quanto “totalmente carente di motivazione, poichéil gip ha omesso di offrire una idonea valutazione dei gravi indizi di colpevolezza difettando di qualsiasi riferimento al profilo soggettivo dell’indagato di cui il gip non richiama neppure le generalità, né descrive gli elementi essenziali della condotta ascritta”. Per altri quattro capi di imputazione, il Tribunale del Riesame ha ritenuto di accogliere l’appello del difensore non ravvisandosi “elementi sufficienti a ritenere integrata la gravità indiziaria e mancando la prova cautelare dell’accordo corruttivo”.
Per quanto attiene invece alla posizione Antonio Pasqua, medico del Patronato Inas e responsabile dell’assegnazione del punteggio delle pratiche infortunistiche, secondo il Riesame le intercettazioni alla base dell’inchiesta “sebbene diano conto di un atteggiamento quantomeno disinvolto di Pasqua, non consentono di dare prova di un pactum sceleris intercorso con Nazzareno Bellissimo finalizzato a esercitare la propria funzione – segnatamente consistente nell’attribuzione del punteggio in sede di visita collegiale – dietro corresponsione di una remunerazione illecita”. Anche Antonio Pasqua è difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio.
Infine il Tribunale del Riesame ha anche accolto il ricorso presentato dagli avvocati Guido Contestabile, Antonio Cosentino e Giuseppe Spinelli in favore dell’indagato Giuseppe Mercuri di Limbadi, addetto ad istruire le pratiche amministrative dell’Inail. I giudici hanno dichiarato la nullità dell’ordinanza gravata e revocato la misura cautelare, avendo il gip “nulla evidenziato con riferimento agli elementi posti a fondamento della gravità indiziaria in relazione al delitto contestato” ovvero un’ipotesi di corruzione nella gestione di una pratica Inail. Anche in questo caso, il gip avrebbe “diffusamente argomentato solo con riferimento alla gravità indiziaria in relazione al reato associativo” che tuttavia non costituisce titolo cautelare, non essendo stato oggetto della richiesta da parte della Procura di Vibo Valentia.