Vibo Valentia, la bandiera della Palestina sventola dal Municipio in segno di solidarietà al popolo di Gaza
Il gesto fortemente simbolico in vista della manifestazione nazionale del 7 giugno a Roma organizzata da Pd, M5s e Avs


La giornata odierna segna un gesto simbolico ma forte per la città di Vibo Valentia. Come annunciato nei giorni scorsi sui canali social dell’amministrazione comunale, la bandiera della Palestina è stata esposta stamattina sul balcone di palazzo Luigi Razza, sede del Municipio. L’iniziativa rientra nella Giornata nazionale di solidarietà al popolo palestinese, con un’attenzione particolare rivolta ai bambini di Gaza, principali vittime del conflitto in corso. L’amministrazione comunale ha voluto motivare questa decisione richiamando i «temi fondamentali della pace, dei diritti umani e della protezione delle fasce più deboli. Un impegno che non nasce oggi – ha fatto sapere l’amministrazione guidata da Enzo Romeo -, ma che affonda le radici in una precedente presa di posizione: già nell’ottobre 2024, infatti, il Consiglio comunale aveva approvato un ordine del giorno per il riconoscimento dello Stato di Palestina». Nel comunicato stampa diffuso dall’Ente, è stato inoltre sottolineato il «rispetto verso il popolo israeliano, distinguendo nettamente le sue azioni da quelle del governo di Israele, la cui condotta è stata espressamente condannata».
Il Pd di Vibo in marcia a Roma per Gaza con un pullman
Il gesto odierno dell’amministrazione comunale trova pieno sostegno anche nel Partito democratico locale. Il Coordinamento cittadino del Partito democratico di Vibo Valentia ha infatti annunciato la propria partecipazione alla manifestazione nazionale a sostegno del popolo palestinese che si terrà a Roma il prossimo 7 giugno. Il corteo, organizzato congiuntamente da Pd, M5s e Avs, prenderà il via da piazza Vittorio Emanuele II alle ore 14 per poi raggiungere piazza San Giovanni in Laterano. «Non ci sono più parole per descrivere il terribile massacro che sta avvenendo a Gaza – si legge nella nota del Coordinamento cittadino dem -. Davanti ai numerosi crimini compiuti dal governo Netanyahu, che stanno uccidendo vite, speranze e tanti, troppi bambini, neanche una voce si è levata dai banchi della maggioranza di governo del nostro Paese, se non poche e inutili frasi che, davanti a un fiume di morte, sono solo imbarazzanti e di fatto rendono la compagine governativa italiana complice di tali atrocità».
La piattaforma unitaria di Pd, M5s e Avs
La manifestazione in programma sabato 7 giugno a Roma è stata promossa in maniera unitaria da Pd, M5s e Avs sulla base di una piattaforma politica condivisa e al centro di una mozione parlamentare che i tre partiti del centrosinistra hanno presentato in Parlamento. Ecco i punti principali della mozione unitaria:
- Riconoscere lo stato di Palestina come stato democratico e sovrano e promuoverne il riconoscimento anche da parte di tutta l’Unione Europea
- Esigere in tutte le sedi internazionali e multilaterali il cessate il fuoco immediato in Palestina, la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hams, la fornitura di aiuti umanitari, il rispetto della tregua in Libano e il pieno rispetto del diritto internazionale
- Sostenere il cosiddetto “Piano arabo” per la ricostruzione e la futura amministrazione di Gaza, condannando qualsiasi piano di espulsione dei palestinesi da Gaza e Cisgiordania
- Sospendere immediatamente forniture, autorizzazioni e compravendita di armi con Israele
- Sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale
- Esigere la fine dell’occupazione militare illegale dei territori palestinesi in Cisgiordania e l’illegale creazione e sostegno di insediamenti israeliani
- Promuovere la sospensione dell’accordo di associazione EU-Israele per le ripetute violazioni del diritto internazionale
- Dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti di Netanyahu e Gallant
- Sostenere in tutti i consessi europei ed internazionali la legittimità della Corte Penale Internazionale.