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Mare negato a Vibo Marina: rifiuti in acqua e cantieri rovinano la prima vera domenica d’estate

Il week end ormai alle spalle ha reso evidenti tutti i limiti che gravano sulla fruizione del litorale, a cominciare dall’inquinamento e dal caos prodotto dai lavori in ritardo su via Vespucci

Mare negato a Vibo Marina: rifiuti in acqua e cantieri rovinano la prima vera domenica d’estate
Il cantiere di via Vaspucci e il mare sporco

Il tratto di litorale compreso tra i lidi “La Vela” e “La Rada” è la spiaggia libera più frequentata. Quanti, in queste giornate di inizio estate, hanno deciso di recarsi in spiaggia per godere di una giornata in riva al mare, hanno dovuto fare i conti con i rifiuti che galleggiavano sull’acqua dopo aver preso atto di una poco piacevole sorpresa: l’accesso al mare è inibito dalle reti di protezione che impediscono di parcheggiare. Con la stagione balneare ormai iniziata, è infatti aperto un cantiere che, in base all’accordo di programma, dovrà realizzare opere pubbliche non meglio specificate nell’ambito della “Rigenerazione Urbana”, ma, da quanto è possibile osservare sul posto, si tratta di procedere all’ampliamento del marciapiede che costeggia il litorale.

La tabella esposta indica per il 6 maggio 2025 la fine dei lavori iniziati a dicembre 2024, ma, in realtà, i lavori sono iniziati da circa un mese e sono in pochi a credere che i tempi di 90 giorni promessi saranno rispettati, mentre molti sono coloro che giudicano cervellotica la scelta di effettuare lavori proprio all’inizio della stagione estiva. Ma c’è di più. Esiste una generalizzata convinzione che, ampliando le dimensioni del marciapiede, per conseguenza si verificherà un restringimento della carreggiata che andrà a rosicchiare spazio alle aree di parcheggio, già inadeguate a contenere il flusso estivo. Il tutto avviene mentre si discute sull’eventuale spostamento dell’inquietante e ingombrante presenza dei depositi costieri della Meridionale Petroli, ubicati proprio a ridosso di strutture turistico-balneari e di spiagge affollate.

Costruiti negli anni ’60 dalla società Romim, erano all’epoca situati in una zona priva di strutture ricettive e quasi deserta, ma, con il passare degli anni, quell’area è diventata una delle spiagge più frequentate del litorale vibonese, con centinaia di presenze giornaliere nei mesi estivi. Petrolio e turismo: una convivenza difficile che continua ad animare il dibattito pubblico, mentre non si hanno notizie del tavolo tecnico convocato per il 27 maggio presso la Prefettura di Vibo Valentia, al fine di individuare una soluzione che preveda la delocalizzazione dei depositi senza creare, nel contempo, tensioni occupazionali.

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