Lussuosi yacht e navi cariche di migranti: nel porto di Vibo Marina la rappresentazione più evidente delle due facce (disuguali) del Mondo
Nello scalo vibonese è attraccata un’altra lussuosissima barca, la "Vive la vie", da 500 milioni di euro, mentre alla banchina poco distante era ormeggiata la “Sea Eye 5” da cui sono sbarcate 50 persone in precarie condizioni fisiche

Il luxury yacht “Vive la vie” del milionario svizzero Willy Michel, presidente di una multinazionale del settore farmaceutico, è ormeggiato in porto. Michel è anche un grande collezionista d’arte e ha fondato un museo nella sua città dove vive in un lussuoso castello. Ha trasferito la sua passione per l’arte nel suo yacht, che contiene una galleria di opere del valore di circa nove milioni di euro. La lussuosa imbarcazione è costata circa 500 milioni di euro al momento della sua costruzione nel 2009. A poche centinaia di metri, ieri era presente in porto anche la nave ONG “Sea Eye 5”, con a bordo 50 migranti raccolti nel Mediterraneo e provenienti dai più poveri paesi del pianeta: Gambia, Niger, Sudan e altri, un carico di drammi e disperazione trasportato da una piccola nave tedesca nello stesso porto dove ha gettato l’ancora la lussuosa imbarcazione. In pratica, una icastica rappresentazione dello stridente ed eterno contrasto tra ricchezza e povertà estrema.
Una realtà complessa, fatta di drammi da una parte e da sorrisi dall’altra. Il nome dello yacht è anche un invito a godere delle gioie dell’esistenza: Vive la vie (Viva la vita), ma certamente ad altri la vita non appare come qualcosa di meraviglioso e di cui essere contenti. Nel 2024 la ricchezza dei miliardari (fonte Oxfam) è cresciuta di duemila miliardi di dollari, tre volte più velocemente del 2023, mentre 5,5 miliardi di persone vivono con meno di 6,85 dollari al giorno. «Ci inducono a credere che la ricchezza derivi da duro lavoro», si legge nello stesso rapporto. «In realtà – viene sottolineato – tutto ciò arriva solo da clientelismo, eredità e monopoli e persino i salari della classe media ristagnano, nonostante l’aumento della produttività». C’est la vie.