«Mia figlia è incinta, mi spetta il pass per le strisce blu»: le assurde istanze di chi è a caccia di un permesso a Vibo – VIDEO
Polizia municipale assediata da richieste surreali, come quella di un sindacato che denuncia lo “stress da parcheggio” subito dai lavoratori. Intanto piovono multe: 7mila da gennaio, per un incasso di 100mila euro. Parla il comandante Michele Bruzzese
«Mia figlia è incinta, devo aiutarla, ho bisogno del permesso per le strisce blu», dice una futura nonna convinta che il nipotino in arrivo sia una ragione più che valida per ottenere un tagliando che le consenta di parcheggiare gratis. Un altro automobilista, in fila con lo stesso obiettivo, aspetta il suo turno: «Io sono residente altrove, ma voglio il permesso per parcheggiare dove sono domiciliato. Mi spetta». E invece no, per ottenere il premesso bisogna risultare residenti nella via o nella piazza dove si intende parcheggiare. Punto. Al diniego, il semplice “domiciliato” reagisce male: «Solo a Vibo succedono queste cose!».
Già, solo a Vibo succede che un sindacato decida di inviare una mail al Comando della polizia municipale per raccontare dello stress da parcheggio che subiscono i suoi iscritti impiegati in una struttura sanitaria cittadina. Nervosismo che ha come conseguenza, mette nero su bianco l’associazione di categoria, “un calo del rendimento”. Ergo, chiede permessi a nome di tutti. Una “battaglia” che semmai fosse stata vinta sarebbe passata agli annali della lotta sindacale. E invece, anche in questo cosa, nisba, non si può fare.
Sono solo alcune, delle richieste spesso surreali che stanno giungendo al comandante della polizia municipale di Vibo, Michele Bruzzese: «Istanze assurde che siamo costretti a fronteggiare sottraendo tempo alle altre incombenze che abbiamo. Si lamentano che arrivano al lavoro stressati? E partissero da casa un quarto d’ora prima…», sbotta.
«I pass – spiega – vengono rilasciati solo a chi ne ha diritto, ovvero a residenti. Stop. Tutti gli altri, se voglio usufruire delle strisce blu, devono pagare la sosta, una delle più basse d’Italia (50 centesimi l’ora, ndr), forse la più bassa d’Europa». E avverte: «Passeremo al setaccio tutte le richieste e denunceremo chi dichiara il falso».
I disabili che hanno diritto all’apposito contrassegno, ovviamente, possono limitarsi ad esporre quello e parcheggiare liberamente anche se ci sono le strisce blu.
Poi c’è il capitolo commercianti, anche se il finale non cambia. Sono tanti gli esercenti che vorrebbero essere autorizzati a parcheggiare nei pressi del proprio negozio: «Ma anche per loro non sono previsti permessi. Lo stabilisce il capitolato d’appalto che noi abbiamo il dovere di fare rispettare. Se ci mettessimo a rilasciare permessi a chiunque, le strisce blu sarebbero tutte occupate e l’azienda che da contratto deve versare annualmente al Comune 120mila euro, non avrebbe alcun interesse a svolgere il servizio».
Ci sono due tipi di automobilisti alla ricerca del prezioso pass: quelli che sanno di non averne diritto e quelli che, invece, sono convinti che la loro motivazione non possa essere ignorata, come la signora che deve assistere la figlia incinta. I primi contano sul fatto che i controlli non siano particolarmente rigorosi. «Ma si sbagliano – assicura il capo dei vigili – verificheremo tutte le autorizzazioni e controlleremo se quanto comunicato alla società corrisponde al vero». Ma sono quelli convinti di subire un’ingiustizia i più difficili da affrontare, perché sono certi di essere dalla parte della ragione.
«Con tutti i problemi che ha questa città, essere costretti ad affrontare quotidianamente questa situazione mi sembra assurdo – continua Bruzzese -. Ci sono giorni che il comando della polizia municipale è letteralmente assediato da chi vuole ottenere il permesso. Le conseguenze peggiori di questa situazione le subiscono i cittadini che hanno davvero diritto a ricevere il pass, perché le file si allungano e l’attesa, soprattutto quando fa caldo, può diventare esasperante. A un mese dall’avvio del servizio sono arrivate 200 richieste di contrassegno per disabili. E quasi 250 istanze dei residenti».
Ma non basta voler pagare il parcheggio per essere fuori dai disagi. Tantissimi utenti si lamentano per la mancata attivazione della convenzione con Easypark, l’app che consente di pagare direttamente dal proprio smartphone, con l’importo che viene calcolato sulla base della sosta effettiva. Il servizio doveva essere attivo dal 1° giugno, ma a metà mese ancora non lo è. «Si è trattato di una défaillance dell’azienda appaltatrice che sta provvedendo a rimediare», spiega il comandante.
E poi c’è il capitolo più dolente, quello delle multe. Da quando le strisce blu sono attive non c’è più limite all’estro degli automobilisti che voglio evitare il ticket. Così, in molti, si inventano parcheggi “creativi” ma rigorosamente lontano dagli odiati stalli a pagamento. Una scelta che spesso può rivelarsi molto più dispendiosa. «Stiamo riscontrando situazioni al limite dell’inverosimile – conferma Bruzzese – e siamo costretti a fare le multe. Tante multe. Da gennaio ad oggi abbiamo elevato 7mila verbali per violazioni del codice della strada per un introito di 100mila euro a favore del Comune…».
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