Comune di Tropea, procedimenti disciplinari ma non solo: il nuovo regolamento blinda i dipendenti che segnalano casi di corruzione
Il dispositivo prevede nuove norme e procedure in materia comportamenti sanzionabili dall’Ente ma protegge anche gli impiegati che informano di comportamenti illeciti

La Commissione straordinaria del Comune di Tropea ha approvato il Regolamento per la gestione dei procedimenti disciplinari, un documento del tutto nuovo per l’Ente che mira a «garantire il corretto esercizio del potere disciplinare» e abroga il precedente “Capo VIII” del Regolamento degli uffici e dei servizi del Comune di Tropea, approvato nell’ottobre del 2012. Questo nuovo dispositivo regola i procedimenti relativi a infrazioni disciplinari commesse da dipendenti del Comune di Tropea, sia a tempo determinato che indeterminato e serve a fornire un quadro normativo completo, aggiornato e trasparente per la gestione dei procedimenti e delle sanzioni disciplinari all’interno del Comune di Tropea, garantendo al contempo i diritti di difesa dei dipendenti. Esso stabilisce «l’applicazione delle sanzioni disciplinari e le fasi successive, garantendo i principi di pubblicità delle infrazioni, preventiva contestazione degli addebiti, diritto alla difesa, contraddittorio, obbligatorietà dell’azione disciplinare, tempestività, tassatività e gradualità delle sanzioni». Viene dunque costituito un Ufficio per i procedimenti disciplinari (UPD) composto dal segretario comunale (che lo presiede), dal responsabile del Servizio del personale e dal responsabile dell’Area cui afferisce il dipendente oggetto del procedimento. L’UPD avrà «pieni poteri per sopralluoghi, ispezioni, acquisizione di testimonianze e qualsiasi mezzo di prova».
«Il responsabile dell’Area – si legge nel documento – è tenuto a comunicare al responsabile di Area competente, entro 10 giorni, eventuali infrazioni commesse dal personale assegnatogli. La contestazione degli addebiti per sanzioni superiori al rimprovero verbale deve essere fatta per iscritto dall’UPD entro 30 giorni dalla conoscenza dei fatti. Il procedimento disciplinare deve concludersi entro 120 giorni dalla data di contestazione dell’addebito, pena l’estinzione». Il regolamento prevede la «possibilità di sospensione cautelare del dipendente in caso di procedimento disciplinare o penale, adottata dall’UPD». In caso di trasferimento del dipendente ad altra amministrazione, il procedimento disciplinare viene «continuato o riaperto presso quest’ultima».
Le «comunicazioni relative ai procedimenti disciplinari avverranno tramite PEC, consegna a mano o raccomandata con ricevuta di ritorno». In alternativa, in caso di impossibilità, tramite affissione all’Albo pretorio del Comune. «Gli atti relativi ai procedimenti disciplinari saranno protocollati come riservati per tutelare la privacy dei dati». Infine, il regolamento stabilisce la «tutela del “whistleblower”», ovvero i «dipendenti che segnalano casi di corruzione o illeciti, garantendo la riservatezza dei loro dati identificativi». Il regolamento entrerà in vigore tra circa 10 giorni.