La casa di famiglia venduta all’asta per 20mila euro: ecco cosa ha scatenato la furia omicida contro il farmacista di Nicotera
Riccardo Proto, il 24enne che ha accoltellato alla gola il 60enne Antonio Sergi ferendolo gravemente, covava una rabbia irrazionale per come la sua vita era cambiata da quando anni fa viveva con i genitori nel centro vibonese e quella farmacia era loro. Questo è quello ha detto al magistrato che l’ha interrogato


«Ero andato a fare un’offerta d’acquisto della nostra vecchia casa, ma quando sono entrato mi hanno ignorato. Davano più retta ai clienti che a me. Ho atteso 5 o forse 10 minuti e poi ho perso la testa». Inizia così la confessione di Riccardo Proto, 24 anni, che mercoledì pomeriggio ha accoltellato il titolare della farmacia Medea di Nicotera. La vittima è stata colpita al torace e al collo. Un fendente si è fermato a un millimetro dalla carotide. Trasportato in elisoccorso a Catanzaro Antonio Sergi è stato dichiarato fuori pericolo.
L’autore dell’aggressione è originario di Nicotera ma vive a Firenze da quando, nel 2011, la famiglia ha deciso di vendere proprio quella farmacia per aprirne un’altra in Toscana. Gli affari però non sono andati come speravano: prima la chiusura dell’attività commerciale, poi la separazione dei genitori e infine la vendita all’asta della casa natale.
Il giovane ha raccontato tutto al gip del Tribunale di Vibo Valentia, Rossella Maiorana, che ieri pomeriggio si è presentata in carcere per l’udienza di convalida dell’arresto. All’interrogatorio ha preso parte l’avvocato Francesco Capria del foro di Vibo Valentia.
L’indagato ha spiegato al magistrato di quella rabbia che covava da anni: «La casa dei miei genitori è stata venduta all’asta circa tre anni fa». Ad acquistarla – in base al racconto del giovane – sarebbe stato proprio Antonio Sergi, il 60enne marito di Cinzia Maria Matarozzo, titolare della farmacia. La casa appartenuta alla famiglia Proto sarebbe stata pagata 20mila euro «Mio padre voleva ricompralra. Era la casa della mia infanzia., ma il venditore ha applicato il prezzo di mercato, ovvero 70mila euro. Volevo solo discutere il prezzo. Volevo fare una nuova offerta», ha ripetuto il giovane al giudice per le indagini preliminari che ha confermato la misura cautelare in carcere. Riccardo Proto dovrà rispondere di tentato omicidio.