giovedì,Dicembre 5 2024

‘Ndrangheta: sospeso a Vibo il processo a Gaetano Soriano di Pizzinni

Il perito incaricato della trascrizione delle intercettazioni impossibilitato a ricondurre i progressivi ai parlatori. Tribunale dispone restituzione dei file alla Dda affinchè risolva il problema

‘Ndrangheta: sospeso a Vibo il processo a Gaetano Soriano di Pizzinni

Nessun passo in avanti per il processo in corso dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia che vede imputato Gaetano Soriano, 53 anni, di Pizzinni di Filandari, accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il Tribunale, presieduto dal giudice Lucia Monaco, ha infatti disposto la restituzione alla Dda di Catanzaro di alcuni file audio e video affinchè si proceda ad una preliminare decriptazione del contenuto audio – distinto da quello video – necessario al perito, incaricato di trascrivere il contenuto delle intercettazioni, per poter distinguere i parlatori delle conversazioni. Lo stesso perito, ascoltato oggi in aula, ha infatti spiegato le difficoltà sin qui incontrate nell’espletamento dell’incarico in quanto impossibilitato a ricondurre alcuni progressivi delle intercettazioni al supporto audio-video.

Solo una volta che la Dda di Catanzaro (oggi in aula con il pm Andrea Mancuso) avrà risolto tali problemi tecnici, il Tribunale potrà ridare l’incarico al perito per completare le trascrizioni delle intercettazioni. Il processo è stato pertanto oggi sospeso e rinviato al 12 aprile prossimo.

Le accuse. Secondo l’accusa, Gaetano Soriano – difeso dagli avvocati Giovanni Vecchio e Pamela Tassone – avrebbe di fatto “espropriato” con metodo mafioso un proprietario terriero che stava realizzando dei lavori sulla propria proprietà. Gaetano Soriano, rivendicando il terreno come proprio, non avrebbe più permesso al legittimo proprietario di mettere piede sul fondo e neanche di rientrare in possesso di diversa legna lì ammassata e derivante dalla potatura degli alberi di ulivo.

La vicenda tre origine nell’aprile del 2015 quando il proprietario del terreno conferì ad altro soggetto di sua conoscenza di potare gli alberi di ulivo sul terreno della moglie in località “Fondo Monica” confinante con i terreni della famiglia Soriano. Il terzo giorno di lavoro, Gaetano Soriano (in foto) si sarebbe presentato sul posto ordinando ai presenti di smettere di lavorare e di uscire dal terreno rivendicandone la proprietà e non permettendo agli autori del taglio della legna neanche di portarla via.

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