venerdì,Aprile 19 2024

Violentata e costretta a prostituirsi, minore salvata dalla Polizia stradale

Un ventiquattrenne rumeno ha attirato in Italia una sua connazionale quindicenne costringendola dietro minacce e ripetute violenze a consumare fino a 40 rapporti al giorno.

Violentata e costretta a prostituirsi, minore salvata dalla Polizia stradale

L'arrestato Ciurar Zorila

Una storia di ordinario degrado e sopraffazione cui, dopo un’intensa attività investigativa, ha messo fine la Polizia stradale di Vibo Valentia. Una quindicenne rumena, attirata in Italia con false promesse da un suo connazionale ventiquattrenne, Ciurar Zorila, è stata più volte violentata dallo stesso e, dietro ripetute minacce indotta alla prostituzione nel Reggino nonché costretta ad avere fino a 30-40 rapporti con uomini perlopiù anziani. Una sottomissione che fortunatamente è durata solo pochi giorni grazie al provvidenziale controllo cui gli uomini delle Polizia Stradale vibonese, diretti dal comandante Pasquale Ciocca, hanno sottoposto l’auto a bordo della quale viaggiava la ragazza, unitamente ad altri suoi connazionali e al suo aguzzino, nei giorni scorsi nei pressi dello svincolo autostradale di Mileto. Nella stessa circostanza Ciurar Zorila (foto in basso) era stato arrestato e sottoposto ai domiciliari per aver declinato false generalità al fine di occultare i suoi numerosi precedenti penali.

Fornisce false generalità, cittadino rumeno arrestato dalla Polstrada

Dal quel normale controllo sono poi scaturite le denunce delle quindicenne che ha rivelato al personale della Polstrada di trovarsi in stato di costrizione e di aver ripetutamente subito violenze sessuali e vessazioni. Denunce che sono poi state avallate dai genitori, residenti in Romania, che le hanno formalizzate in nome e per conto delle minore, e che erano totalmente all’oscuro della sorte della figlia di cui avevano denunciato la scomparsa già il 27 ottobre scorso. Da quel giorno la giovane sarebbe quindi finita nella rete del suo sfruttatore (che la spacciava per sua fidanzata) che l’avrebbe tenuta segretata in un’abitazione popolare di Reggio Calabria e da lì prelevata e condotta nella Locride per avere ripetuti rapporti a pagamento con altre persone.

Per l’uomo è scattato l’arresto con le accuse di violenza sessuale aggravata dalla minore età e riduzione in schiavitù, sul quale si pronuncerà la competente Procura di Locri nella persona del gip Rosanna Sgueglia. Lo stesso, prelevato dal suo domicilio di Ardore, è stato tradotto nel carcere di Locri per l’interrogatorio di garanzia, mentre dalla perquisizione domiciliare a suo carico sarebbero emersi, secondo quanto dichiarato dal comandante Pasquale Cioccia, elementi “degni d’attenzione”. La minore, il cui racconto ha trovato riscontro anche sulla base di perizie mediche specialistiche, è attualmente custodita in una struttura protetta in attesa di fare ritorno in Romania dopo l’incidente probatorio.

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