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Emergenza Coronavirus, lascia il carcere il broker vibonese Francesco Ventrici

Passa agli arresti domiciliari uno dei principali importatori di cocaina, già socio del defunto Vincenzo Barbieri, e che da San Calogero si è esteso nel Bolognese gestendo affari milionari

Emergenza Coronavirus, lascia il carcere il broker vibonese Francesco Ventrici
Francesco Ventrici

Il Tribunale di sorveglianza di Reggio Calabria ha disposto, in via provvisoria, il differimento dell’esecuzione della pena nelle forme della detenzione domiciliare nei confronti di Francesco Ventrici, 48 anni, di San Calogero, fra i principali broker della cocaina in Europa, a causa dell’emergenza dovuta al coronavirus. Accolti, in tal senso, i rilievi difensivi degli avvocati Giovanni Vecchio e Mirna Raschi.

In particolare, i difensori avevano segnalato la situazione di comorbidità complessa del detenuto – affetto da plurime patologie croniche tra cui talune che colpiscono l’apparato respiratorio – che avrebbero, nell’ipotesi di contagio da Covid-19, messo a rischio la vita dello stesso. Rilievi condivisi dall’area sanitaria del carcere che ha ravvisato una situazione di incompatibilità di Francesco Ventrici con la detenzione in carcere per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria. Il giudice di sorveglianza di Reggio Calabria ha così adottato un provvedimento interinale che differisce l’esecuzione della pena nelle forme della detenzione domiciliare. [Continua dopo la pubblicità]

Francesco Ventrici era detenuto nel carcere di Reggio Calabria in esecuzione pena, atteso che risulta destinatario di numerose sentenze di condanna, alcune definitive. Nel gennaio dello scorso anno, Francesco Ventrici è stato condannato infatti in via definitiva a 16 anni di reclusione per narcotraffico nell’ambito dell’operazione “Pigna d’oro” della Dda di Bologna, mentre nel processo nato dall’operazione “Stammer” della Dda di Catanzaro è stato condannato a 11 anni di reclusione in Appello, sempre per narcotraffico internazionale. Nel luglio del 2011 Francesco Ventrici è stato invece arrestato nell’operazione della Dda di Bologna denominata “Due Torri connection” e condannato in primo grado a 26 anni di reclusione per la tentata importazione dall’Ecuador di 1.500 chili di cocaina. Condannato anche nell’operazione “Golden Jail” della Dda di Bologna per intestazione fittizia di beni (3 anni e 9 mesi) e per narcotraffico internazionale di cocaina nella storica operazione “Decollo” (12 anni di reclusione) del Ros di Catanzaro e della Dda che lo vedeva “braccio-destro” di Vincenzo Barbieri, quest’ultimo ucciso a San Calogero nel marzo del 2011.
Altri 12 anni di reclusione, Francesco Ventrici ha invece rimediato per un’estorsione alla società di distribuzione “Lidl Italia” alla quale sarebbe stata affiancata, con minacce ed intimidazioni, una società riconducibile al 50% ad Annunziato Mercuri, cognato dello stesso Franco Ventrici, nella distribuzione della merce in tutta la Calabria. Sino al 2009, la Lidl non sarebbe infatti riuscita a trovare in Calabria nessun vettore, neppure sotto scorta, capace di garantire il servizio all’infuori dei mezzi di Ventrici. La pena in questo caso è in attesa di rideterminazione nell’ambito del processo nato dall’operazione “Decollo Ter” dove la Cassazione ha annullato con rinvio per altri due capi di imputazione relativi a due importazioni di cocaina dal Sud America al porto di Gioia Tauro. Ventrici continuerà quindi ad espiare la pena agli arresti domiciliari nel Bolognese.

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