venerdì,Aprile 19 2024

Coronavirus: ecco le nuove regole fra permessi, divieti e vuoti da colmare

Il nuovo decreto del presidente del Consiglio lascia aperto lo spazio a diverse ipotesi interpretative e complicherà ulteriormente il lavoro delle forze dell’ordine e la vita dei cittadini

Coronavirus: ecco le nuove regole fra permessi, divieti e vuoti da colmare
Il premier Conte in diretta su Facebook

Lasciano dubbi interpretativi di non poco conto, le nuove misure previste per la “Fase 2” – ai fini degli spostamenti e del contenimento da coronavirus – contenute nel nuovo decreto del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Un primo step verso la normalità, mantenendo fermo un principio: «Se le regole non saranno rispettate la curva dei contagi potrà risalire e i danni per l’economia saranno irreparabili». Una serie di regole che complicano però di molto il lavoro delle forze dell’ordine, atteso che sono sì vietati gli assembramenti, ma non gli spostamenti individuali per attività motorie che qualche Regione – come la Liguria – ha già pensato di restringere, con propria ordinanza, limitando le libertà concesse dal Governo e stabilendo che le uscite per attività motorie sono possibili dalle 6 del mattino alle ore 22. Provvedimenti, naturalmente, in contrasto con la Costituzione (una Regione non può restringere una libertà costituzionale e diritti che il Governo invece consente) come sinora fatto anche dalla Regione Calabria che, ben prima della “Fase 2” (che scatterà dal 4 maggio), ha pensato con propria ordinanza di impedire l’attività motoria anche nei pressi della propria abitazione, lasciando campo libero alle forze dell’ordine di sanzionare per un divieto invece inesistente nel decreto del Governo. Governo che ora invece allarga la possibilità di praticare dal 4 maggio l’attività motoria anche lontano dalla propria abitazione. Ecco le principali novità del decreto. [Continua]

L’autocertificazione resta per almeno altre due settimane, quindi dal 4 maggio fino al 18 maggio secondo il nuovo Dpcm. Cambia però il meccanismo di autocertificazione con l’introduzione della facoltà di spostamento per fare «visite mirate» ai propri familiari, «nel rispetto delle distanze e con le mascherine». Vietati, però, i «ritrovi di famiglia»: non saranno possibili assembramenti nemmeno nelle mura domestiche. Non si potrà andare a trovare i fidanzati nel proprio domicilio, invece, ma li si potrà comunque tranquillamente incontrare all’aperto in un parco o in una villa o durante l’attività motoria mantenendo le giuste distanze (da mantenersi, in ogni caso, anche con i parenti nel domicilio).

Sarà consentito inoltre tornare nella propria residenza o domicilio per chi era rimasto bloccato in un’altra località (anche da fuori regione). Non sarà ancora possibile spostarsi in altre regioni, tranne che per motivi urgenti di salute o di lavoro. Tutto ciò dovrà comunque essere autocertificato, compresi gli spostamenti all’interno del proprio Comune. Resta invece ancora tutto da capire se ci si potrà spostare per attività motorie fuori dal proprio Comune e se ci si potrà spostare fuori comune per acquisti consentiti o per fare la spesa. Cade, invece, il divieto esplicito di spostarsi nelle seconde case all’interno della propria regione.

Gli italiani dovranno, in ogni caso, convivere ancora a lungo con mascherine, guanti e gel. Ma anche qui restano i dubbi: il nuovo decreto prevede l’obbligo di usare le mascherine nei luoghi pubblici aperti al pubblico (inclusi i mezzi di trasporto) e in tutte le “occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza”. Ciò vuol dire (se l’italiano non è arabo) che non vi è l’obbligo di indossare la mascherina in tutte quelle circostanze in cui si riesce a mantenere una distanza di sicurezza. il decreto prevede poi espressamente che non c’è obbligo di indossare la mascherina per i bambini sotto i 6 anni di età, nonchè per i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con loro.

In tutta Italia oggi riaprono i cantieri pubblici e il 4 maggio quelli privati. Dal 4 maggio riapertura anche per parchi o ville pubbliche, purchè non intervengano i Comuni a vietarne l’accesso. Chiuse, invece, le aree per i bambini.

Il cantiere della Cooper Poro a Mileto

Nell’edilizia ripartono oggi le attività produttive e industriali prevalentemente votate all’export e i cantieri per carceri, scuole, presidi sanitari, case popolari e per la difesa dal dissesto idrogeologico. Il protocollo prevede precauzioni: misurazione della temperatura prima dell’accesso al cantiere, accesso contingentato a mense e spogliatoi, pulizia giornaliera e sanificazione periodica delle aree comuni. Riparte anche il commercio all’ingrosso funzionale a export e edilizia.

Dal 4 maggio partono tutte le attività di manifattura, il commercio all’ingrosso e i cantieri privati, sarà consentito andare a comprare cibo da asporto, da consumare a casa o in ufficio.

Il commercio al dettaglio ripartirà il 18 maggio. L’obiettivo è evitare che ci siano orari di punta, prevedendo aperture e chiusure diverse fra le varie attività. Parrucchieri ed estetisti dovranno aspettare il primo giugno.

I musei riaprono il 18 maggio. La data giusta per i ristoranti dovrebbe essere il primo giugno. La Federazione pubblici esercizi ha approvato un protocollo: un metro di distanza tra i tavoli, porte di ingresso e uscita differenziate, pagamenti preferibilmente digitali al tavolo, pulizia e sanificazione.

Per i mezzi pubblici: gli orari diversificati di apertura e chiusura delle attività imporrà una rimodulazione del servizio pubblico, che comunque dovrà essere potenziato nelle ore di punta. Le linee guida allo studio prevedono: termoscanner in tutte le stazioni e gli aeroporti, obbligo su tutti i mezzi di trasporto (treni, navi, aerei, bus, metro) distanziamento dei passeggeri, mascherine, biglietti sempre più elettronici, contingentamento degli accessi nelle stazioni e negli scali.

Dal 4 maggio permessi i funerali, ma con la sola presenza dei familiari, per un massimo di 15 persone. Nessun via libera alle messe nelle chiese.

Gli studenti non torneranno sui banchi fino a settembre. Il Governo sta lavorando per definire le modalità per far svolgere «in presenza, ma in piena sicurezza» gli esami di Stato.

Queste le novità principali, in attesa di leggere nel dettaglio il decreto che – a primo impatto – lascia vuoti interpretativi tutti da colmare.

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