venerdì,Aprile 19 2024

Coppia gay rifiutata a Ricadi, minacciato di morte l’albergatore di Santa Maria

Un esplicito messaggio intimidatorio è stato recapitato a Filippo Mondella attraverso Facebook. L’uomo ha sporto denuncia ai carabinieri di Spilinga

Coppia gay rifiutata a Ricadi, minacciato di morte l’albergatore di Santa Maria

“Ed ora che ti abbiamo trovato nemmeno immagini quanto sia facile per noi dare fuoco a te e alla tua attività di merda. Stai attento, molto attento. Hai cacato fuori dal vaso e ora ne pagherai le conseguenze”.

Non lascia spazio ad interpretazioni il messaggio ricevuto via Facebook da Filippo Mondella, il 44enne originario di Spilinga e titolare di una guest-house a Santa Maria di Ricadi, finito al centro delle cronache per aver risposto con un messaggio omofobo ad una coppia omosessuale di Napoli che aveva prenotato un soggiorno nella sua struttura.

Non accettiamo gay ed animali”, l’infelice frase che l’uomo ha scritto via WhatsApp in una conversazione con il suo potenziale cliente per un episodio che, dopo essere stato denunciato all’Arcigay di Napoli, è finito su tutti gli organi d’informazione nazionali e non, scatenando un autentico vespaio di polemiche.

Specie sui social, dove sono migliaia i commenti del “popolo della rete” che si è diviso tra chi ha solidarizzato da subito con la coppia vittima della discriminazione e chi, invece, si è schierato al fianco dell’albergatore vibonese. Posizioni a volte supportate da affermazioni estreme, al limite del codice penale, e che ora, in un caso documentato dallo stesso Mondella, sono sfociate in un’autentica minaccia di morte, perpetrata proprio attraverso la posta privata di Facebook.

“È facile per noi dare fuoco a te e alla tua attività… Stai attento, molto attento… Ora ne pagherai le conseguenze…”. Queste le frasi che hanno creato apprensione nel 44enne che ha denunciato l’accaduto ai carabinieri della Stazione di Spilinga, fornendo copia del messaggio in questione e il nome del profilo dal quale le minacce sono partite le esplicite minacce.

Per l’interessato, le minacce sono il risultato del polverone sollevato dal suo caso. «Ecco a cosa porta il linciaggio mediatico, ecco il clima che si è creato – ha dichiarato -. Costretto a denunciare per paura di ritorsioni».

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