giovedì,Aprile 25 2024

Comunali nel Vibonese, fra ingerenze mafiose e voglia di riscatto

L’appello dell’associazione antimafia Libera per il voto a Briatico, Limbadi e San Gregorio d’Ippona. Alta l’attenzione sulla formazione delle liste anche in altri centri, mentre rischia di rimanere inascoltato l’invito del procuratore Gratteri. Ecco perchè

Comunali nel Vibonese, fra ingerenze mafiose e voglia di riscatto

Le elezioni amministrative del 20 e 21 settembre acquisiscono un valore molto particolare nel nostro territorio. Infatti, sono ben tre i Comuni del vibonese, Briatico, Limbadi e San Gregorio d’Ippona, che tornano al voto dopo i commissariamenti dovuti allo scioglimento per infiltrazione e condizionamento della criminalità organizzata”. E’ quanto afferma in una nota il coordinamento di Vibo Valentia dell’associazione antimafia “Libera”. In ogni tornata elettorale amministrativa, soprattutto in Calabria – che, purtroppo, detiene questo triste primato – diversi sono i Comuni che tornano al voto dopo lo scioglimento per ‘ndrangheta, ma queste elezioni hanno un sapore particolare proprio per le importanti operazioni di polizia che si sono verificate, in questi ultimi tempi, nella provincia di Vibo Valentia. [Continua]

Comune di Briatico
il Comune di Briatico

Operazioni che – sottolinea Libera – hanno ulteriormente dimostrato una presenza asfissiante della ‘ndrangheta che non ha risparmiato nessun contesto sociale ed ha fatto sprofondare questa provincia in un vortice di degrado culturale, economico, sociale e politico. Ma rispetto alle scorse volte noi notiamo una novità assoluta, c’è qualcosa che, probabilmente, sta cambiando, una nuova coscienza che abbiamo potuto riscontrare nella spontaneità delle persone nel ringraziare gli uomini e le donne dello Stato protagonisti di queste operazioni, ma anche nella grande partecipazione all’iniziativa del 24 dicembre scorso “Vibo Valentia, finalmente Libera”. In un contesto dove eravamo abituati ad altri scenari, applausi per gli arrestai ed invettive nei confronti delle forze dell’ordine.

Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri
Il procuratore Nicola Gratteri

Ma è chiaro che non ci si può fermare a quel momento ed a quelle emozioni, è giunto il momento che ognuno si assuma la propria quota di responsabilità, senza se e senza ma, a cominciare da coloro che sono impegnati, in queste ore, ad ultimare le liste da sottoporre agli elettori. E’ proprio in questo momento che deve risuonare forte l’appello del procuratore Nicola Gratteri, rivolto, all’indomani dell’operazione Rinascita – Scott,   a tutti i calabresi: “Occupate gli spazi che abbiamo liberato, dovete scendere in piazza, dovete occupare la cosa pubblica, dovete impegnarvi in politica, nel volontariato”.

Ma un appello rivolto, in particolare, a tutti gli elettori e le elettrici di questi tre Comuni: abbiate la consapevolezza del valore del voto, attraverso il suo esercizio esprimiamo la comunità che siamo e quella che vogliamo costruire per i nostri figli. Il votare non è soltanto un atto di democrazia, ma anche di responsabilità che ci chiede di non essere superficiali ma realmente consapevoli in piena libertà di coscienza per essere artefici del cambiamento che desideriamo”.

Il Municipio di Limbadi

Sin qui l’appello dell’associazione antimafia Libera. Per parte nostra non possiamo non segnalare che, dalle indiscrezioni sulle prime candidature, proprio in tali tre Comuni che escono da commissariamenti per infiltrazioni mafiose si registrano presenze a dir poco “discutibili” e che rischiano di portare a nuovi scioglimenti. A Briatico, infatti, da quanto sinora emerso, sono pronti a ricandidarsi ex amministratori già sciolti per infiltrazioni mafiose, mentre altri che hanno ritirato all’ultimo momento la propria candidatura nelle precedenti elezioni comunali vengono proprio per questo citati nelle motivazioni della recente sentenza del processo “Costa Pulita” e nell’ultima relazione di scioglimento. Così come a Limbadi, l’ultima relazione di scioglimento e un’informativa dell’Arma hanno già avuto modo di segnalare le scomode parentele di taluni candidati pronti ora a ripresentarsi. Da ricordare che gli organi elettivi di Briatico sono stati sciolti per ben tre volte per via delle ingerenze ed i rapporti del clan Accorinti-Bonavita-Melluso con gli amministratori, mentre due volte sono stati sciolti gli organi elettivi a San Gregorio d’Ippona per via delle ingerenze del clan Fiarè-Gasparro-Razionale.

Il Comune di San Gregorio d’Ippona

Una volta è invece toccato a Limbadi, mentre altra precedente proposta di scioglimento da parte della Prefettura di Vibo Valentia non ha superato il vaglio del Viminale. Da ricordare, in ogni caso, che Limbadi è stato il primo Comune d’Italia nel 1983 ad essere commissariato per mafia poiché – pur non esistendo all’epoca una legge sullo scioglimento degli enti locali per infiltrazioni mafiose – alle elezioni comunali figurava quale secondo eletto in Consiglio (all’epoca non c’era l’elezione diretta dei sindaci) – Francesco Mancuso (cl. ’29) patriarca e fondatore dell’omonimo clan, deceduto per un male incurabile nel 1997. A non permettere a quel Consiglio comunale di Limbadi l’insediamento ci pensò all’epoca il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che commissariò immediatamente il Comune.

Di tutte le candidature e dei possibili rischi di infiltrazioni mafiose così come delle presenze discutibili alle prossime amministrative daremo in ogni caso conto appena le liste verranno (sabato) presentate ufficialmente. Il problema delle possibili infiltrazioni mafiose, del resto, non riguarda in tale tornata elettorale solo Limbadi, San Gregorio d’Ippona e Briatico, ma anche altri centri chiamati al voto nel Vibonese. Come Serra San Bruno, ad esempio – dove si profila un Accurduni politico fra forze di destra e sinistra guidate da personaggi i cui nominativi si ritrovano abbondantemente nelle ultime inchieste antimafia -, ma anche come San Calogero e Ricadi che già in passato hanno subìto uno scioglimento per infiltrazioni mafiose e vedrebbero ora fra i papabili ricandidati anche personaggi che hanno sottoscritto ricorsi dinanzi ai giudici amministrativi – perdendoli – per chiedere l’annullamento degli scioglimenti per infiltrazioni mafiose. L’invito di Gratteri a tenere lontani determinati personaggi dalle competizioni elettorali rischia insomma di cadere nel vuoto nel Vibonese e alta resta l’attenzione anche su altri Comuni chiamati alle urne come Cessaniti, Spilinga e Zaccanopoli dove questa testata in un recente passato ha segnalato diversi aspetti di interesse per la Prefettura di Vibo e le forze antimafia. Nel Vibonese si vota, infine, anche ad Acquaro, Monterosso Calabro e Maierato dove di certo anche in tali paesi non manca il controllo del territorio da parte dei clan come di recente dimostrato anche dall’operazione antimafia denominata “Imponimento”.

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