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Operazione antidroga a Vibo Valentia: la “conquista” del Liceo Classico per lo spaccio

Il gruppo di Piscopio puntava sull’istituto scolastico per allargare il giro di affari. Le denunce dei genitori, i controlli della polizia, il ruolo di ex studenti, gli spinelli ed i video da mandare su Youtube

Operazione antidroga a Vibo Valentia: la “conquista” del Liceo Classico per lo spaccio

Detenzione ai fini di spaccio, cessione, offerta in vendita, procacciamento ad altri e consegna di sostanza stupefacente. Questa l’ipotesi di reato contestata dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dal pm Claudia Colucci con il visto del procuratore Bruno Giordano. Un’operazione che mercoledì ha portato a misure cautelari (LEGGI QUI: Spaccio di droga a Vibo e Piscopio: cinque arresti e due denunce) e che apre uno spaccato inquietante sullo spaccio di marijuana nella città di Vibo Valentia, ma soprattutto vede quale epicentro il Liceo Classico di Vibo “Michele Morelli”. Lo scrive a chiare lettere il giudice che rinvia integralmente su molte circostanze alla mozione del pubblico ministero Claudia Colucci (in foto), la quale ha meticolosamente curato un’inchiesta partita a seguito dell’incendio – il 28 giugno 2016 – di una pizzeria e che ha finito per portare gli inquirenti a far luce su una rete di spaccio messa in piedi da un gruppo di giovani Piscopisani “dediti attivamente e diffusamente allo smercio di stupefacenti, prevalentemente marijuana, in particolare verso acquirenti (giovani e studenti) di Vibo-città sui cui il gruppo di Piscopio intende ancor più consolidarsi mediante l’allocazione di pedine all’interno o gravitanti intorno alle scuole, in particolare al Liceo Classico Morelli di Vibo”.

In tale contesto, ad avviso degli inquirenti e del giudice, attraverso l’attività investigativa è emersa “innanzitutto la figura di Morano Francesco”, 20 anni, di Vibo Valentia, detto “Checco”, nei cui confronti il giudice – unitamente all’altro indagato Emmanuele La Bella, 25 anni, di Piscopio – ha disposto  l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tutti i giorni (esclusi le domeniche ed i festivi). Francesco Morano sarebbe emerso inizialmente quale “cliente del gruppo criminale piscopisano, successivamente quale intermediario tra i clienti e gli spacciatori e poi impegnato in prima persona a porre in essere singoli episodi di spaccio”. 

In questo “quadro”, il Liceo Classico di Vibo Valentia è stato individuato dalla polizia, dal pm e dal gip, quale luogo ideale scelto dal gruppo criminale dei giovani Piscopisani (i fratelli Antonio e Michele Zuliani, di 25 e 19 anni, entrambi finiti agli arresti domiciliari) da puntare per allargare il giro dello spaccio di sostanze stupefacenti. “In tale progetto – rimarca il pm Claudia Coluccigli istituti scolastici ed in particolare proprio il Liceo Classico Morelli di Vibo rivestivano un ruolo fondamentale”. La convinzione degli inquirenti e dei magistrati sul tentativo di “conquistare” il Liceo Classico di Vibo arriva in particolare da un’intercettazione telefonica del settembre dello scorso anno fra i fratelli Antonio e Michele Zuliani di Piscopio: “Ti devi cercare di prendere il Classico – si legge nelle intercettazioni – al Classico quante persone…ci sono 300 alunni? Sopra a 300…, 299 fumano e sono tutti figli di papà e là non arrivano senza soldi e non con debiti…arrivano prima direttamente con i soldi e gli puoi dare una bomba di 10 euro”. Per fare ciò, il gruppo di Piscopio aveva pensato di piazzare due, tre ragazzi davanti al Liceo Classico.

Le conferme e le denunce dei coraggiosi genitori. Le intenzioni di organizzare lo spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole di Vibo trovano poi conferma nelle denunce e nelle sommarie informazioni rese nell’ottobre dello scorso anno da genitori esemplari, come la madre di una alunna del Liceo Classico che aveva esternato le proprie preoccupazioni per la figlia. Da attività intercettive sulle utenze in uso a Francesco Morano e poi su quelle di Emmanuele La Bella, soggetto con cui Morano si sarebbe spesso interfacciato per recuperare dello stupefacente, gli inquirenti capiscono che i due in alcune occasioni erano impegnati a reperire sostanza stupefacente per uso personale, in altre si sarebbero invece attivati per cedere ad altri soggetti alcune dosi di sostanza stupefacente. Nel gennaio scorso, quindi, altro genitore esemplare, ovvero il padre della fidanzata di Francesco Morano (ex studente del Liceo Classico), denunciava che il ragazzo aveva ceduto in almeno due o tre occasioni, come ammessogli dalla figlia, alcuni spinelli.

A supporto di tali dichiarazioni, il padre della ragazza consegnava alla polizia uno screenshot fatto con il telefono della figlia relativo ad una conversazione intercorsa tra la ragazza e Francesco Morano il quale le chiedeva di portargli una sigaretta avendo nella disponibilità del “fumo buonissimo”. Il genitore della ragazza indicava poi Morano quale procacciatore di stupefacenti alla figlia minorenne, nonché soggetto che, sebbene già diplomatosi – si recherebbe quotidianamente dinanzi al Liceo Classico sia durante l’intervallo che all’uscita da scuola.

I controlli della polizia. Il 12 gennaio scorso, invece, la polizia fermava Francesco Morano mentre conversava con Emmanuele La Bella. A seguito del controllo dei due, i poliziotti rinvenivano nell’autovettura in uso a Francesco Morano un involucro di carta stagnola con alcuni residui di sostanza erbacea dalla quale trasudava liquido oleoso. Sottoposta ad analisi qualitativa, tale sostanza è risultata contenere tracce di eroina e monoaceltimorfina, nonché caffeina e paracetamolo come sostanze da taglio.

 Il video su Youtube e gli spinelli. E’ la sera di capodanno, 31 dicembre dello scorso anno, e gli investigatori captano una serie di messaggi fra Francesco Morano e la fidanzata nei quali la ragazza – che si trova in compagnia di altre persone – informa il ragazzo che queste persone stanno parlando di spinelli. Morano compiaciuto avrebbe risposto alla ragazza pregandola di dire ai suoi amici che lui li spacca ad erba”. Il 31 gennaio scorso, inoltre, i poliziotti intercettano una conversazione tra i due fidanzati nel corso della quale il ragazzo propone alla ragazza di girare dei video mentre si fumano gli spinelli. Video da pubblicare poi su Youtube “così da dare lezioni in materia di assunzioni di stupefacenti”.

E le “sorprese” sullo spaccio a Vibo, a Piscopio ed a Pizzo Calabro non finiscono qui.

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