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Omicidio Canale a Reggio: il profilo dei due presunti killer vibonesi

Si tratta di Cristian Loielo e Nicola Figliuzzi, arrestati nell’ambito dell’operazione portata a termine dalla Dda reggina

Omicidio Canale a Reggio: il profilo dei due presunti killer vibonesi
A destra Cristian Loielo, a sinistra Nicola Figliuzzi

Avrebbero agito dietro un compenso superiore alle 10mila euro e su mandato dei clan Condello e Chirico di Reggio Calabria. Si tratta di due 27enni di Gerocarne già ben noti alle forze dell’ordine ed alle cronache giudiziarie. Sarebbero stati loro, secondo le indagini della Dda di Reggio Calabria, ad uccidere materialmente Giuseppe Canale il 12 agosto del 2011,nella città dello Stretto. Un delitto eccellente, maturato in un contesto di grande tensione criminale dell’epoca.

I due vibonesi arrestati sono: Cristian Loielo, e Nicola Figliuzzi, entrambi di 27 anni e di Gerocarne, frazione di Sant’Angelo. Cristian Loielo è stato condannato in primo grado all’ergastolo quale esecutore materiale dell’omicidio di Giuseppe Matina, alias “Gringia”, fatto di sangue commesso il 20 febbraio 2012 a Stefanaconi su mandato del clan Patania. Cristian Loielo è stato assolto dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia dall’accusa di associazione mafiosa nell’ambito del processo denominato “Romanzo criminale”.

Nicola Figliuzzi, 27 anni, di Sant’Angelo di Gerocarne (residente a Pizzoni), è stato invece condannato in primo grado a 20 anni di reclusione per l’omicidio di Giuseppe Matina, alias “Gringia”, delitto commissionato dal clan Patania di Stefanaconi per eliminare un personaggio ritenuto alleato al contrapposto clan guidato da Antonio Emilio Bartolotta. Anche Figliuzzi è stato assolto dall’accusa di associazione mafiosa nel processo “Romanzo criminale” celebrato a Vibo (la Dda di Catanzaro ha fatto appello), mentre si trova ancora sotto processo in appello per il tentato omicidio (esecutore materiale) di Francesco Calafati, fatto di sangue avvenuto a Stefanaconi il 21 marzo 2012. Figliuzzi è stato infine riconosciuto colpevole in via definitiva del tentato omicidio di Francesco Scrugli, compiuto nel febbraio 2012 a Vibo Valentia con una carabina a pochi passi dalla Questura. In questo caso la pena dovrà essere unificata a quella (eventuale) per l’omicidio di Calafati, atteso che su tale ultimo fatto di sangue la Cassazione ha annullato con rinvio.

Sul delitto di Giuseppe Canale, voluto dal clan Condello-Chirico di Reggio Calabria, avevano reso dichiarazioni pure i collaboratori di giustizia, Arben Ibrahimi e Vasvi Beluli, killer stranieri assoldati dai Patania di Stefanaconi e che hanno confessato di aver compiuto diversi fatti di sangue nel Vibonese, anche in concorso con Nicola Figliuzzi e Cristian Loielo. A loro si sono aggiunte anche le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Daniele Bono di Sant’Angelo di Gerocarne, divenuto compagno di Loredana Patania dopo l’omicidio del marito di quest’ultima, ovvero Giuseppe Matina, alias “Gringia”. Figliuzzi è difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Antonio Barilaro, Loielo è invece assistito dagli avvocati Di Renzo e Francesco Capria.

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