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‘Ndrangheta: omicidio Canale, anche Loielo non risponde al giudice

Insieme a Nicola Figliuzzi è accusato di essere stato l’esecutore materiale del delitto consumato a Gallico nell’agosto del 2011

‘Ndrangheta: omicidio Canale, anche Loielo non risponde al giudice

Dopo Nicola Figliuzzi interrogato ieri a Vibo, anche il 27enne Cristian Loielo di Gerocarne (in foto) si è avvalso oggi della facoltà di non rispondere. Interrogato nel carcere di Siano dal gip del Tribunale di Catanzaro, Teresa Guerrieri, il giovane – difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Francesco Capria – non ha inteso rispondere alle domande del magistrato in ordine all’accusa di omicidio ai danni di Giuseppe Canale, avvenuto il 12 agosto del 2011 a Gallico.

Cristian Loielo, unitamente al coetaneo Nicola Figliuzzi, è accusato dio essere stato uno degli autori materiali del fatto di sangue inquadrabile – secondo la Dda di Reggio Calabria – in un chiaro contesto di criminalità organizzata. Un omicidio che sarebbe stato pianificato e realizzato in risposta all’omicidio di Domenico Chirico, avvenuto il 20 settembre 2010.

Figliuzzi e Loielo, secondo l’accusa, sarebbero stati reclutati da Salvatore Callea per commettere l’omicidio dietro un compenso in denaro che oscilla fra i 10mila ed i 14mila euro.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata dal gip distrettuale di Reggio Calabria ed interessa anche Salvatore Callea, nato a Oppido Mamertina, 50 anni; Filippo Giordano, 41 anni, di Reggio Calabria; Sergio Iannò, 45 anni, di Reggio Calabria; Cristian Loielo, 27 anni, di Gerocarne; Domenico Marcianò, 34 anni, di Reggio Calabria.

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