venerdì,Maggio 17 2024

Pressioni su Emanuele Mancuso e latitanza del fratello, chieste due condanne

Processo con rito abbreviato per il favoreggiamento nei confronti di Giuseppe Mancuso e i tentativi di far interrompere la collaborazione con la giustizia da parte del figlio del boss Pantaleone Mancuso

Pressioni su Emanuele Mancuso e latitanza del fratello, chieste due condanne
Da sinistra verso destra: Emanuele Mancuso e Giuseppe Mancuso

Due richieste di condanna sono state formulate dal pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Fristaci, nel processo con rito abbreviato nei confronti di Francesco Pugliese, 20 anni, di Zungri, e Nency Vera Chimirri, 28 anni, già compagna di Emanuele Mancuso. Nei confronti di Francesco Pugliese sono stati chiesti 5 anni di reclusione, per Nency Chimirri 3 anni.
Il reato di favoreggiamento personale per aver agevolato la latitanza di Giuseppe Mancuso (figlio di Pantaleone Mancuso detto “l’Ingegnere” e fratello del collaboratore Emanuele Mancuso) – che si sarebbe così sottratto all’esecuzione di una pena – viene contestato a Francesco Pugliese. Il reato è aggravato dalle finalità mafiose. Violenza privata e intralcio alla giustizia (con l’aggravante delle finalità mafiose) la contestazione mossa a Nensy Vera Chimirri.

Mediante violenza psichica e paventando la possibilità di non poter vedere la figlia minore avrebbe cercato di costringere Emanuele Mancuso a interrompere la collaborazione con la giustizia avviata il 18 giugno 2018 e ad uscire dal programma di protezione il 20 maggio 2019. Nancy Chimirri avrebbe poi fatto recapitare al compagno una foto della figlia in braccio al fratello Giuseppe Mancuso, preannunciandogli che la strategia difensiva dei familiari era quella di farlo passare per pazzo.

Francesco Pugliese è assistito dagli avvocati Francesco Schimio e Alessandro Restuccia; Nency Vera Chimirri è difesa dall’avvocato Carmelo Naso. Emanuele Mancuso si è costituito parte civile con l’avvocato Antonia Nicolini.

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