domenica,Maggio 12 2024

Ricadi, il martirio di Santa Domenica nelle opere del maestro Furchì

La mostra si è svolta con successo nel Museo archeologico e paleontologico. Esposti tredici bassorilievi che raccontano il calvario della martire di Tropea

Ricadi, il martirio di Santa Domenica nelle opere del maestro Furchì

Successo di pubblico e di critica per la mostra “Omaggio a Santa Domenica vergine e martire” dell’artista Modesto Schiariti, in arte “Modesto Furchì”, allestita nella “sua” Ricadi con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Il pittore e scultore vibonese ha, dal 14 al 19 agosto, presentato presso il Museo archeologico e paleontologico della frazione Santa Domenica una collana di opere da lui create per dare forma ed espressione artistica alla propria fede e per veicolare messaggi di speranza. Tredici i bassorilievi che sono stati esposti nell’ambito della rassegna, opere che raccontano il calvario e tracciano le fasi più importanti del vissuto terreno della santa vergine di Tropea, morta in epoca romana dopo aver subito atroci persecuzioni. Hanno completato la mostra alcuni quadri che immortalano le bellezze paesaggistiche e ambientali del territorio, con il suo mare incontaminato. A descrivere la valenza delle creazioni esposte dal maestro Modesto Furchì, le parole del professore Agostino Gennaro.

«Il suo – afferma – è  un lavoro che tocca il cuore dei fedeli o di quanti hanno ascoltato le parole dei sacerdoti durante i panegirici che alle feste si predicano nelle chiese. L’incanto delle sculture poste sul tavolo, troneggiano ed invitano a riconoscere in loro le emozioni nascoste dentro i loro volti scavati e taciturni, che ti interrogano, come chi addolcita da una infallibile verità nasce per non morire mai. Questa volta l’arte impeccabile e intramontabile del maestro Furchì supera i confini del tempo per inoltrarsi nel cuore pulsante di quel misticismo e di quel processo che ha in parte contribuito ad assegnare alla nostra terra una affermazione della cultura cristiano-romana». Nato nella frazione di Santa Domenica e trasferitosi a Roma nel 1968, Modesto Furchì ha sviluppato da autodidatta un’autentica passione per la pittura e per la scultura, ottenendo numerosi premi e allestendo svariate mostre in Italia e anche all’estero.

Artista poliedrico, il suo lavoro è basato su una ricerca continua di espressione e di tecnica passando dalla pittura, dalla scultura, all’incisione, all’acquarello. Per la sua attività ha frequentato studi di artisti illustri, quali Vespignani, Accardi, Calabria. Sue preziose opere figurano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi premi in campo artistico. Testimonianze dei suoi lavori figurano, tra l’altro, in pubblicazioni poetiche e letterarie. Oltre che in campo pittorico, il maestro Furchì opera anche in campo cinematografico. Ovunque traspare la sua fede cristiana e l’amore per la terra natia, humus del vivere quotidiano.

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