La nuova storia del castello di Arena dopo gli scavi dell’Università di Siena: il viaggio sul posto con i ragazzi di Fai Vibo
Un pomeriggio tra archeologia e cultura, guidati dai giovani volontari con l'obiettivo di diffondere la conoscenza di una delle aree più importanti per la storia normanna vibonese
“Sotto le pietre: viaggio nella storia del Castello di Arena”, questo il titolo dell’iniziativa organizzata dalla delegazione Fai Giovani di Vibo Valentia che si svolgerà giovedì 22 agosto dalle ore 16:30. «L’idea, nata anche in occasione degli attuali scavi archeologici condotti dall’Università di Siena e dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, guidati da Carlo Citter, professore associato di archeologia cristiana e medievale presso l’Università di Siena, – ha dichiarato Flora Giancotti, responsabile del gruppo Fai Giovani di Vibo Valentia – mira a diffondere la conoscenza di una delle aree più importanti per la storia normanna vibonese. Arena con il suo Castello testimonia, infatti, ancora oggi l’importante patrimonio architettonico facente parte di una grande pianificazione di fortificazioni e opere civili che coinvolgeva gran parte del contesto vibonese».
Il Castello di Arena, costruito nell’XI secolo dai Normanni, occupa una posizione strategica. È situato, infatti, esattamente a metà strada tra il mare Ionico e il mare Tirreno. Fu costruito da Ruggero a difesa di Mileto, in luogo strategico e inespugnabile, ed è posto su un possente sperone di roccia. Il sito non fu scelto a caso da Ruggero, ma aveva come scopo quello di difendere la capitale da un improvviso attacco alle spalle proveniente da quella costa orientale.
«I lavori di scavo sul castello di Arena sono cominciati con i primi rilievi nel 2018 e sono parte di un più ampio progetto di ricerca sul territorio – ha affermato Carlo Citter, direttore scientifico del progetto Arena -. La campagna 2024 porterà allo scavo integrale dell’area interna del castello dove le prime ricerche hanno già messo in luce una straordinaria sequenza che potrebbe risalire alla protostoria e che prosegue anche oltre il terremoto del 1783. Sono quindi circa 3.500 anni di storia che il gruppo dell’Università di Siena sta studiando in collaborazione con la Soprintendenza archeologia e con il Comune di Arena che supporta anche dal punto di vista finanziario le ricerche».
I volontari del Fai Giovani e gli archeologici del “Progetto Arena” accompagneranno i visitatori a scoprire i nuovi ritrovamenti archeologici degli scavi in attivo, percorrendo i ruderi del monumentale castello con turni di visita ogni ora a partire dalle ore 17:00 fino alle ore 19:00. Il pomeriggio svolto fra natura e archeologia, sarà aperto anche agli amici a quattro zampe. L’evento prevede una raccolta di contributi liberi, a partire da tre euro, con possibilità di iscriversi al Fai in loco, usufruendo di tutti i vantaggi dedicati. Ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni sarà riservata la quota speciale di benvenuto di quindici euro e il rinnovo allo stesso costo.
Importante il contributo per la realizzazione dell’evento oltre che della Soprintendenza archeologia, dell’Università di Siena e degli archeologi del “Progetto Arena”, anche quello dell’amministrazione comunale di Arena, nella persona del sindaco Antonino Schinella, per aver concesso l’apertura del sito e per aver patrocinato l’evento e, infine, dell’Associazione Promoarena Onlus per le attività di supporto e organizzazione.
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