martedì,Dicembre 3 2024

C’era un marinaio calabrese sulla caravella di Colombo: il libro del tropeano Cimino finalista al premio nazionale per le opere in dialetto

La pièce teatrale in vernacolo pubblicata un anno fa racconta le vicissitudini dell'equipaggio a bordo della Pinta che approdò nel Nuovo Mondo

C’era un marinaio calabrese sulla caravella di Colombo: il libro del tropeano Cimino finalista al premio nazionale per le opere in dialetto
L’opera di Cimino in gara

C’è un pezzetto di Tropea che concorre tra i finalisti di quest’anno al Premio letterario nazionale “Salva la tua lingua locale”, il concorso riservato alle opere in dialetto o lingua locale. A rappresentare la Perla del Tirreno è infatti Bruno Cimino, con il suo Cristofuru Columbu (edito da Amazon nel 2023). Il Premio, giunto alla sua XII edizione, è organizzato dall’Unpli (Unione nazionale Pro Loco d’Italia), dall’Ali (Autonomie locali italiane), in collaborazione con il Centro internazionale Eugenio Montale e, per la sezione scuola, dall’Organizzazione non governativa Eip-Scuola strumento di pace, ed è presieduto da Tullio De Mauro, mentre Giovanni Solimine ne è presidente onorario. A darne notizia sui social è stato lo stesso Cimino, informando i suoi concittadini di essere tra i finalisti. «Il mio “Cristofuru Columbu” è finalista al Premio – ha fatto sapere Cimino -. La giuria ha decretato i vincitori della dodicesima edizione. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 12 dicembre a Roma nella Sala della Protomoteca, in Campidoglio».

«Essere tra i finalisti, nella sezione Teatro – ha sottolineato Cimino -, di un Premio letterario così importante è un riconoscimento molto rilevante per ogni scrittore che vi ha partecipato con un’opera scritta nel proprio dialetto. Il mio è stato un contributo innanzitutto alla Calabria che con il proprio dialetto è custode di valori irrinunciabili, ma anche alla cultura teatrale trattandosi di una pièce edita che per la prima volta ricorda la presenza di un calabrese tra i marinai dell’equipaggio che misero piede, nel 1492, sul Nuovo Mondo. È stato lo stesso Cristoforo Colombo, o più probabilmente Martìn Alonso Pinzòn, capitano della Pinta, a riportare il nome Antón Calabrés nel diario di bordo della Pinta. Ed è quello che riporto, appunto, nel secondo atto, scena uno, del libro “Cristofuru Colombo” – ha poi concluso Cimino – con il quale ho partecipato al Premio e che ho pubblicato il 20 marzo 2023 con Amazon. Ringrazio tutti i componenti della giuria per tale riconoscimento».

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