venerdì,Aprile 26 2024

Il maestro Giordano suona Chopin: l’anteprima del video di Charleroi

Il direttore del Cantiere musicale presenta la sua opera diretta dal regista Pietro Tagliaferri e girata nel teatro abbandonato “Le Varia”

Il maestro Giordano suona Chopin: l’anteprima del video di Charleroi

Il video unisce musica e immagine in un connubio perfetto di grande impatto artistico, e immortala l’esecuzione magistrale di una delle pagine più belle e conosciute di Chopin: la Ballata in sol minore Opera 23, filmata con grande sensibilità e trasporto dal regista Pietro Tagliaferri in un luogo abbandonato e decadente come il teatro “Le Varia” di Charleroi, in Belgio.

La struttura, realizzata nel 1910, è stata definitivamente chiusa e abbandonata negli anni ’80. Oggi persiste sotto la giurisdizione del ministero dei Beni culturali del Belgio, che in via del tutto eccezionale ne ha autorizzato le riprese. Queste, in breve, le prerogative e i contenuti dell’ultimo video del maestro di pianoforte Roberto Giordano. L’idea di realizzarlo nel teatro “Le Varia” è stata proprio dell’artista miletese, nella piena convinzione che la drammaticità dell’opera di Chopin ben si sposa con la desolazione di un edificio da anni in disuso, elementi in grado di rendere l’impatto emotivo del tutto immediato e di grande suggestione, quasi a sottolineare che il valore assoluto della musica – nonostante il lento scorrere del tempo, la distruzione e la morte – rimane sempre un’arte nascente.

Il video è stato acquisito dal canale Stingray Classica, che dal prossimo mese di marzo lo trasmetterà in oltre trenta paesi. La società TreeTone, distributrice ufficiale dell’ultimo lavoro del maestro Giordano, lo presenterà anche al prossimo Mipcom di Cannes. Il noto artista miletese vanta una carriera ormai ultraventennale, che lo ha portato ad essere premiato nel 2003 al Concorso internazionale “Regina Elisabetta del Belgio”, a calcare i più importanti palcoscenici del mondo e ad assumere, tra l’altro, la carica di vicedirettore della prestigiosa Accademia pianistica internazionale di Imola. Nonostante ciò, però, non ha mai dimenticato le proprie radici o scisso il legame con la terra natia, tant’è che nella cittadina normanna ha dato vita alla sua “creatura”: il Cantiere musicale internazionale, da dieci anni fucina di giovani talenti e «crocevia di tante culture e di numerose personalità di grande spessore internazionale». E questo, nella piena convinzione che un artista «deve servire la musica e non servirsi della musica» e che, nonostante i grandi risultati ottenuti, «non bisogna mai smettere di sognare, perché i progetti e i sogni animano la vita e la carriera stessa di un musicista».

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