mercoledì,Maggio 1 2024

Dal recupero dei grani alla promozione di Zungri, Asfalantea: «Turismo tutto l’anno? Serve fare rete»

L’associazione diretta da Franca Crudo: «Con le nostre giornate del pane abbiamo prenotazioni fino a dicembre 2024. Ma ai visitatori bisogna garantire servizi, ristoranti e hotel aperti. Il turismo mordi e fuggi non ci aiuta a crescere»

Dal recupero dei grani alla promozione di Zungri, Asfalantea: «Turismo tutto l’anno? Serve fare rete»

«Siamo attivi da ben tredici anni ma il nostro obiettivo rimane solo uno: promuovere Zungri, le sue grotte e contribuire alla crescita economica e sociale della nostra comunità». Punta dritto al cuore di “Asfalantea”, Franca Crudo, presidente dell’ormai storica associazione. Il loro progetto, che punta alla valorizzazione delle tradizioni locali e alla loro veicolazione in chiave turistica, si compone di “giornate esperienziali”, come quelle dedicate al pane o al sapone fatto in casa, che stanno riscuotendo grande successo e partecipazione. Da marzo a novembre, infatti, il sodalizio ha accolto visitatori da ogni parte del mondo: «Qui, a località Raisina – spiega la presidente Crudo- sono giunti turisti norvegesi e svedesi, comitive, agenzie e tour operator. E tanti giovanissimi studenti, dai bimbi delle scuole elementare alle medie. Abbiamo anche ospitato alcuni alunni di una scuola proveniente dal Trentino».

Le giornate del pane

Ma cosa sono le giornate esperienziali e come si snodano? Il progetto prevede un sapiente mix di tradizioni, tappa all’insediamento rupestre e al centro storico del paese, e infine degustazioni. Un’abbinata vincente che ha conquistato il cuore di tanti visitatori giunti nella cittadina del Poro. Le giornate dedicate al pane, sono le più gettonate: «Si parla di un alimento primario che rimanda ai sapori e i profumi di una volta. Adulti e bambini partecipano sempre con grande entusiasmo. Per noi è un orgoglio. Perché con la nostra piccola realtà, contribuiamo a far conoscere Zungri. Il paese, nel corso degli anni è cresciuto. Ormai tutti conoscono le sue grotte». I partecipanti incontrano i promotori in località Raisina, Zungri, a pochi metri dall’Insediamento rupestre. Qui vengono accolti delle comari. Quindi agli ospiti vengono presentati «5 diversi tipi di grani tradizionali da noi ripristinati, si passa poi alle farine e al lievito madre che si tramanda da 93 anni. Più nel dettaglio -spiega la presidente Crudo – ci è stato donato una decina di anni fa da un’anziana di Papaglionti e viene rinnovato ogni tre giorni». Si predispone quindi tutto l’occorrente per l’impasto e per la lavorazione del pane e si procede anche alla preparazione del forno: «Siamo tutti operativi – aggiunge – Agli ospiti vengono forniti grembiuli e “maccaturi” (fazzoletti). Non sono spettatori, ma parte attiva della giornata. È questo a fare la differenza: la loro partecipazione, il sentirsi protagonisti dell’evento stesso».

Il recupero dei prodotti agricoli locali

Durante la pausa per consentire la lievitazione, i partecipanti hanno la possibilità di fare tappa all’Insediamento rupestre e al Museo della civiltà contadina e rupestre. Vengono accompagnati da una guida. Al rientro, oltre alla cottura del pane, spazio ai prodotti dell’enogastronomia locale con una ricchissima degustazione. Dalla pitta alla ‘nduja, ai formaggi del Poro e salumi calabresi: «Le giornate – tiene a precisare la presidente Crudo- non sono fine a sé stesse. “Asfalantea” ha fortemente insistito per il recupero dei grani tradizionali. Il grano viene direttamente coltivato nel nostro territorio e macinato in un mulino a pietra. Parliamo di prodotti di alta qualità che cerchiamo di conservare e tramandare alle future generazioni. Oltre alla tipologia di grano chiamata “rosia”, stiamo lavorando per avviare la semina di segale, da noi chiamato “jermano”. E non solo. Cerchiamo di recuperare anche un altro prodotto di grande qualità del nostro comprensorio, ovvero l’aglio di Papaglionti. Particolare cura, viene data alla ginestra, dalla cui pianta viene estratta l’essenza per la creazione di un profumo».

Turismo tutto l’anno, possibilità per i territori vibonesi

L’esperienza di “Asfalantea” permette di analizzare il settore turistico e le sue possibili evoluzioni: «Con la nostra associazione, per il prossimo anno, abbiamo appuntamenti da marzo a dicembre 2024. Il turismo tutto l’anno è possibile, perché il target di visitatori che durante i vari mesi vengono richiamati, è vario. Parliamo di studenti, associazioni, gruppi di turisti. Però bisogna sottolineare un dato importante. Per poter accogliere queste persone, enti e istituzioni devono necessariamente fare rete. Se si organizzano eventi in inverno, il paese deve essere in grado di ospitare, accogliere e rifocillare chi viene. Quindi il coinvolgimento deve passare anche da ristoranti, locali, negozi di souvenir, b&b, hotel. Altrimenti, dove mandiamo queste persone?». Infine la Crudo mette in risalto un altro dettaglio di non poco conto, ovvero l’importanza di garantire un servizio di informazione turistica, magari la creazione di un infopoint: «Nei mesi scorsi, davanti alla mia attività e sempre tramite accordo con il Comune, ho allestito una mini postazione dove distribuire brochure. Ho cercato, in maniera del tutto volontaria, di indirizzare i turisti che venivano a visitare il nostro paese ma che non sapevano dove alloggiare, dove mangiare. Per la crescita del nostro territorio, è indispensabile poter contare su questi servizi». A dimostrazione del gran lavoro portato avanti dal sodalizio zungrese, è stato tributato ad “Asfalantea” il riconoscimento “Othismos Academy” da parte dell’Accademia Mediterranea della Diplomazia culturale. La targa è stata consegnata nei gironi scorsi a cura del presidente Giuseppe Caristena per i progetti portati avanti a «difesa dell’identità territoriale calabrese contro i pregiudizi, stereotipie luoghi comuni e per il potenziamento e rafforzamento di tale identità millenaria». Era presente in tale circostanza anche il rappresentate di Gal, terre vibonesi, Vitaliano Papillo.

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