domenica,Aprile 28 2024

Pubbliche amministrazioni: Vibo ultima in classifica, Trento la più virtuosa

I dati emergono dallo studio della Cgia di Mestre: «L’efficienza della pubblica amministrazione ha un impatto economico negativo maggiore per le piccole imprese ostacolando gli investimenti»

Pubbliche amministrazioni: Vibo ultima in classifica, Trento la più virtuosa
Corso Vittorio Emanuele III a Vibo

Si trovano in tre città del nord Italia, ovvero Trento, Trieste e Treviso, le istituzioni pubbliche più virtuose. Maglia nera Caltanissetta, Crotone (105esimo posto) e Vibo Valentia (106esimo posto). A certificarlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Agli ultimi posti anche le altre calabresi: Catanzaro 92esima, Cosenza 95esima e Reggio Calabria 98esima. Più nel dettaglio, «l’Institutional quality index (Iqi) è un indice che misura la qualità delle istituzioni pubbliche presenti in tutte le realtà territoriali italiane. È stato concepito nel 2014 dall’Università degli Studi di Napoli Federico II. Questo misuratore assume un valore che va da 0 a 1; a differenza di altri che si basano sulle percezioni dei cittadini, quello redatto dai docenti napoletani fa riferimento a dati oggettivi e considera i servizi pubblici, l’attività economica territoriale, la giustizia, la corruzione, il livello culturale e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica». Recentemente è stato aggiornato: «Il risultato che emerge dall’applicazione di questo parametro – si fa rilevare – ci consegna un Paese spaccato a metà; se i livelli di eccellenza più elevati della nostra Pa a livello territoriale si concentrano prevalentemente al Nord, quelli più modesti, invece, si trovano al Sud. La realtà territoriale più virtuosa d’Italia è Trento, con indice IQI 2019 pari a 1; rispetto a dieci anni prima la provincia trentina ha recuperato due posizioni a livello nazionale. Seguono al secondo posto Trieste e al terzo Treviso. Appena fuori dal podio si trovano Gorizia, Firenze, Venezia, Pordenone, Mantova, Vicenza e Parma. Insomma, nei primi dieci posti, ben 8otto province appartengono alla macro area del Nordest. In coda troviamo Catania, Trapani, Caltanissetta, Crotone e Vibo Valentia che occupa l’ultima posizione».

In base allo studio «il cattivo funzionamento della macchina pubblica provoca degli oneri in capo alle imprese molto pesanti. Secondo alcune stime, nell’anno precedente all’avvento del Covid l’espletamento delle procedure amministrative richieste dalle istituzioni pubbliche al sistema delle imprese italiane ha sottratto a queste ultime ben 550 ore di lavoro che, tradotte in euro, equivalgono ad un costo complessivo pari a 103 miliardi di euro, di cui 80 sulle spalle delle Pmi e 23 su quelle delle grandi imprese». Tra le criticità si registrano «norme scritte male che alimentano corruzione e concussione». Più dettagliatamente, «oltre a essere tantissime e in molti casi in contraddizione tra loro, queste leggi sono tendenzialmente scritte male e incomprensibili ai più, per cui applicarle è molto difficile. Questa situazione di incertezza e di confusione interpretativa ha rallentato l’operatività degli uffici pubblici. Di fronte a un quadro così deprimente, i dirigenti pubblici acquisiscono sempre più potere quando stabiliscono scientemente di rinviare o bloccare una decisione. Con tante regole, la discrezionalità dei funzionari aumenta e, conseguentemente, anche le posizioni di rendita di questi ultimi salgono al crescere del valore economico del provvedimento da deliberare. Un corto circuito che in molti casi innesca comportamenti corruttivi o concussivi, purtroppo, molto diffusi in tutta Italia».

Soluzioni? «Stop al burocratese e all’abuso d’ufficio. Innanzitutto, secondo l’Ufficio studi della Cgia, bisogna diminuire le norme presenti nel nostro ordinamento. Altresì, è necessario che queste leggi siano scritte meglio, cancellando le sovrapposizioni esistenti tra i vari livelli di governo, bandendo il burocratese e imponendo, in particolar modo, un monitoraggio periodico sugli effetti che queste producono, soprattutto in campo economico. È altresì necessario semplificare le procedure e introdurre controlli successivi rigidissimi, incentivando il meccanismo del silenzio-assenso, senza dimenticare che bisogna digitalizzare i processi produttivi di tutti i soggetti pubblici, obbligando il dialogo tra le loro banche dati per evitare la duplicazione delle richieste che periodicamente travolgono cittadini e imprenditori ogni qual volta si interfacciano con uno sportello pubblico». Nonostante l’intervento legislativo introdotto dal Governo Conte 2, non sta venendo meno il ricorso alla “burocrazia difensiva” da parte di molti funzionari pubblici, perché la misura legislativa non incide sulle denunce che, una volta presentate, impongono di condurre le indagini. Tale situazione continua a provocare la cosiddetta “fuga dalla firma”, rallentando enormemente lo smaltimento delle pratiche nell’edilizia, nell’urbanistica e nel settore degli appalti. Per contro, infine, vanno premiati i dirigenti/funzionari che si comportano correttamente e rendono efficienti le proprie aree di lavoro: l’aumento della produttività, anche nel pubblico, va riconosciuto economicamente». Il nuovo Piano del nrr si «focalizza quindi su settori chiave quali la giustizia, gli appalti pubblici e la concorrenza, mirando a potenziare la resilienza e la competitività dell’Italia nel contesto europeo e globale». In conclusione, l’Ufficio studi della Cgia di Mestre rimarca come «alcuni studi dimostiano che in Italia la produttività media del lavoro delle imprese private è più elevata nelle zone con un’amministrazione pubblica più efficiente. L’inefficienza della pubblica amministrazione ha un impatto economico negativo maggiore per le piccole imprese piuttosto che per le grandi, ostacolando, in particolar modo, gli investimenti».

LEGGI ANCHE: Parchi eolici nel cuore delle Serre: il progetto per creare dieci torri nel Vibonese

Commercio in crisi, Cisal Vibo: «Si sostengano i negozi locali per i regali di Natale»

Dal “caso” acqua alla viabilità colabrodo, Codacons Vibo: «Per rilanciare il territorio servono servizi di qualità»

Articoli correlati

top