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La città di Tropea si prepara a rendere omaggio a un figlio illustre dell’arte cinematografica italiana, Carlo Rambaldi, in occasione del centenario della sua nascita. L’evento intitolato “Centenario della nascita di Carlo Rambaldi”, organizzato dalla Società Dante Alighieri (SDA) si terrà martedì 15 luglio, alle ore 18 nella Cappella dei Nobili in largo Padre Di Netta. Presenzieranno la figlia Daniela Rambaldi, stilista e project manager; Titti Rando, presidente della Sda di Tropea; Nicolantonio Cutuli, dirigente scolastico dell’Istituto superiore “Pasquale Galluppi” di Tropea; Giuseppe Maria Romano, priore della Congrega dei Bianchi di San Nicola; Marco Marchese Borrelli, vicepresidente Sda del Comitato di Toronto e Roberto Cosentino della Regione Calabria. Un’occasione per discutere di intelligenza artificiale e celebrare il genio che ha dato vita a icone immortali del grande schermo come “King Kong” (1976), il pupazzo raffigurante una scimmia alta 12 metri con annesso braccio gigante per le riprese ravvicinate con Jessica Lange; “Alien” (1979), dove collaborò con H.R. Giger per dare vita allo xenomorfo, contribuendo alla sua meccanica interna e al realismo inquietante; il famosissimo “E.T. l’extra-terrestre” (1982), in cui progettò un alieno capace di esprimere ben 36 emozioni facciali con 86 punti di movimento.
«Per riuscirci – sottolineò Rambaldi in un intervista di molti anni fa – mi volli ispirare agli occhi del mio gatto per renderlo più umano». Per crearlo, inoltre, Rambaldi si avvalse del brevetto ottenuto nel lontano 1956 per l’invenzione “Animazione elettronica per pupazzi”, base tecnica indispensabile per molte delle sue creazioni future. Il suo estro, la sua grande competenza e la sua non comune capacità visionaria lo portarono anche alla creazione di un manichino giudiziario per simulare la caduta di Giuseppe Pinelli, usato in un esperimento giudiziario. L’utilizzo poi di effetti realistici in tribunale consentì al regista Lucio Fulci di salvarsi da una condanna, dimostrando che la vivisezione canina nel film “Una lucertola con la pelle di donna” era solamente frutto di effetti speciali.
Una vita dedicata alla creazione, come Geppetto

Nato a Vigarano Mainarda, vicino a Ferrara, il 15 settembre 1925, Carlo Rambaldi è stato un maestro indiscusso degli effetti speciali, un artigiano e inventore capace di infondere un’anima a celebri personaggi cinematografici. La sua carriera è stata costellata di successi e riconoscimenti, tra cui ben tre Premi Oscar: il primo nel 1977 per gli effetti visivi di “King Kong”, seguito da quello del 1980 per “Alien” e, il più celebre, nel 1983 per “E.T. – L’extra-terrestre”. Rambaldi si era specializzato nella realizzazione di creature meccaniche per il cinema, distinguendosi per la sua abilità nel creare animatroni che sembravano vivi, preferendo sempre gli effetti “dal vero” alle nascenti tecniche digitali. Questo approccio gli valse l’appellativo di “mago degli effetti speciali” o “Geppetto moderno”.
Aneddoti e ricordi di un artista visionario
La passione di Rambaldi per la meccanica e la manualità affonda le radici nella sua infanzia. Raccontava di essersi dedicato «a fabbricare piccoli giocattoli e primitive macchine, perché quelli esistenti non mi soddisfacevano». Questa innata curiosità e la sua laurea all’Accademia di Belle Arti di Bologna hanno gettato le basi per le sue future creazioni. Uno degli aneddoti più teneri riguarda la creazione del personaggio E.T., l’extraterrestre più amato del cinema. L’ispirazione per i grandi occhi innocenti di E.T. venne a Rambaldi dalla sua «gatta Chicca, un incrocio tra un persiano e un siamese con un muso schiacciato e occhi grandi e blu». La figlia Daniela, ha raccontò anni fa come la genesi di E.T. sia «iniziata con una telefonata a tarda notte da Steven Spielberg che, con urgenza, disse: “Carlo, I have a big problem, we must meet tomorrow”, “Carlo, ho un grosso problema, dobbiamo vederci domani”». Da quell’incontro nacque il celebre alieno, il cui movimento della testa era animato da un team di otto persone, incluso Rambaldi stesso.
Rambaldi e il legame con Tropea
Il genio di Rambaldi è un orgoglio italiano che ha cambiato per sempre il mondo del cinema, combinando arte, scienza e una profonda passione per la tecnologia. La sua eredità è oggi preservata dalla Fondazione Carlo Rambaldi, dedicata a conservare il suo patrimonio artistico e tecnico, promuovendo la formazione e l’innovazione nel campo degli effetti speciali. L’evento a Tropea sarà un momento significativo per celebrare il contributo straordinario di Rambaldi al cinema mondiale e per ricordare l’uomo dietro le creature che hanno incantato generazioni di spettatori.

Sebbene Rambaldi non si trasferì stabilmente a Tropea, la sua presenza nella cittadina è legata a eventi commemorativi e culturali in suo onore. Tropea, infatti, ha celebrato più volte il genio degli effetti speciali con iniziative che ne valorizzano l’eredità artistica e umana. Durante il Tropea Film Festival del 2008, Rambaldi fu insignito del Premio alla carriera, donatogli dal direttore dell’epoca Vincenzo Cerullo, riconoscendo il suo ruolo di “maestro degli effetti speciali” e vincitore di tre Oscar. Nel 2017 sempre a Tropea si tenne il Galà “E.T. sotto le stelle”, la manifestazione di beneficenza organizzata dalla Fondazione Rambaldi, che scelse la “Perla del Tirreno” come sede per celebrare il maestro nel giorno della sua scomparsa, avventa il 10 agosto 2012 a Lamezia Terme. Quest’ultimo evento, in ordine cronologico, alla Cappella dei Nobili e che ospiterà anche la figlia Daniela è un ulteriore sigillo sul legame profondo della famiglia Rambaldi con la città di Tropea che continua ad onorare la memoria di un grande artista e inventore.

