mercoledì,Aprile 24 2024

Vibo verso le Amministrative, Sinistra italiana vuole «un’alternativa vera»

Per il coordinatore provinciale Marasco «Se si vuole voltare pagina, bisogna proporsi ai cittadini con un programma diverso, con interpreti diversi, e con una propria coerenza e credibilità. Noi - afferma - siamo già al lavoro» 

Vibo verso le Amministrative, Sinistra italiana vuole «un’alternativa vera»

«Si era capito nel marzo scorso che questa Amministrazione uscente avesse finito la benzina e perso la rotta, anzi è stata fin troppo tardiva la decisione presa lunedì scorso dai consiglieri. Dovevano farlo prima, ma evidentemente aspettavano che fosse Forza Italia, in un impeto di orgogliosa autocritica, a impartire l’ordine. Il sindaco poteva prendere atto di essere rimasto quasi da solo almeno da qualche settimana; giocare d’anticipo sarebbe stato più onorevole, ma ormai è andata così e bisogna pensare a ripartire. La situazione della città è sotto gli occhi di tutti: un perenne stato emergenziale, in un quadro di sfiducia verso il prossimo, le istituzioni e il futuro». È quanto riferisce in un intervento Gernando Marasco, coordinatore provinciale di Sinistra italiana, in relazione alla fine anticipata dell’Amministrazione guidata dal sindaco Costa e la nuova campagna elettorale che si prospetta nella città di Vibo. «Va dato atto al sindaco Costa – argomenta Marasco – che amministrare questa città non è facile, ma la delusione verso chi ha promesso mari, monti e giardini sul mare è diventata eclatante. Non sarà facile proporsi come cambiamento e rinnovamento per chi è stato a fianco del sindaco fino all’altro ieri e ha sempre fatto parte integrante e importante della maggioranza: non è stata certo Costa l’unica “sciagura”! Noi crediamo, invece, che si possa costruire una vera alternativa a questo modello arruffone e conservatore, che ha relegato questa città agli ultimi posti per qualità della vita e ha fatto annegare attraverso il trasformismo la buona politica». Quindi l’intendimento: «Ci proponiamo l’obiettivo di avviare una vera ripresa della coesione sociale, mettendo a disposizione passione, ideali, competenze e professionalità per costruire una reale novità di cambiamento ed una nuova prospettiva politica e di rilancio di Vibo Valentia. Se veramente si vuole voltare pagina, bisogna proporsi ai cittadini con un programma diverso, con interpreti diversi, e con una propria coerenza e credibilità».

Per Marasco ciò che serve è «una scossa alla cittadinanza, sollecitare la partecipazione di nuove risorse e energie, di sensibilità politiche anche diverse, che vogliano condividere un progetto di discontinuità amministrativa. Facciamo un appello alle organizzazioni e ai cittadini che si sentono vicini alla nostra estrazione politico-amministrativa, ai nostri valori etici e culturali e ai nostri ideali, o più semplicemente a tutti quelli che non vogliono più rimanere alla finestra a guardare: partecipate, date un contributo e un sostegno a chi ritenete più meritevole del vostro coinvolgimento. Noi – aggiunge – siamo già al lavoro in questa direzione. Quattro anni fa, come Sinistra ecologia e libertà, abbiamo fatto parte della coalizione guidata da Antonio Lo Schiavo; il risultato non ci ha arriso e da allora sono cambiate tante cose, oggi non sappiamo se ci saranno le condizioni per riaggregarsi. Ma questa esperienza non va frettolosamente archiviata; bisogna recuperare ciò che di buono, in termini di contenuti e di personalità, vi è stato in essa e anche piuttosto celermente. Che non si ripeta l’esperienza attendista delle scorse elezioni provinciali! Aspettare di vedere cosa succede nelle “consultazioni al Colle” della maggioranza uscente, sarebbe subalterno ai limiti dell’autolesionismo politico e colpevole di fronte a tutta la cittadinanza, che invece merita di esaminare per tempo le proposte di governo e le persone che coerentemente le incarneranno». Infine la considerazione: «All’interno della nostra comunità politica e nella sinistra cittadina tutta vi sono uomini e donne di comprovata esperienza e competenza, che potrebbero degnamente rappresentare le nostre istanze e proporsi alla guida della città; ma non è nella nostra cultura politica mettere veti sulle persone, né arroccarsi su nomi da imporre da tutti i costi. Quello che contano sono i programmi e i collettivi che andranno a attuarli». 

 

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